Nuovo giro di valzer per i parlamentari: la musica la sceglie ovviamente
sempre il professor Prodi. Adesso è il turno del giro di vite legate alle
pensioni, che entro marzo si vorrebbero rivedere, all’interno di una danza che dovrebbe interessare tutta la previdenza sociale. Ma il finale sarà sempre lo stesso: i sindacati freneranno il presidente del consiglio, la
sinistra insorgerà a chiacchiere e il direttore d’orchestra metterà tutti a
tacere con una melodia più lenta, di riconciliazione, durante la quale
sedere tutti accanto al tavolo delle trattative e raggiungere gli accordi
musicali per cantare ancora, sempre le stesse canzoni agli Italiani. In un
programma alla radio ho sentito che i padri della manovra ne vanno
orgogliosi, perché intravedono nella protesta che divampa anche nella
stessa sinistra, una riprova della delinquenza fiscale che esiste ovunque e
che adesso si sta mettendo invece a posto: non è così. Gli Italiani sono da
anni tartassati da una musica fiscale che li ha fatti ballare con liriche
dolorose, tranne che nel periodo di ripresa del governo di destra: il
proposito della manovra sarà pure giusto ma non sapendo con esattezza chi
colpire per l’evasione fiscale, perché la palla di vetro non è stata
ancora creata, si è supposto di andare a pescare anche nelle fasce basse
che non dichiarano perché non hanno soldi per mantenere ciò che hanno; così
per colpire questi rischiano di innescare ben altre danze!
Bruno Russo
Fonte: Bruno Russo