Bruno Russo- LA SCURE DEL PROF ( da 'Il Secolo' del 17/11/06 ) pag. 14
La scure di questa finanziaria si basa su un principio che fu comune alla destra, ma con prospettive assai divere. Il principio, espresso dallo stesso Prodi, dice che è meglio fare grossi sacrifici adesso, per poi non farli più in futuro. Ora, lasciando perdere il fatto che nella storia repubblicana, il grafico che descrive l’incremento tassatorio è stato sempre crescente; nel dorato quinquennio della destra invece, si è in parallelo cercato di accelerare il tempo che separava ai benefici, creando delle valvole di sfogo, che i concetti differenti sulla spesa, sul lavoro e sulle medio-piccole imprese, consentiva di garantire. La ripresa, mai riconosciuta dalla sinistra, è stata proprio questa: il raggiungimento di uno stato di “benefit” attraverso una concentrazione maggiore della manovra alla quale si accompagnavano una serie di provvedimenti per renderla più fluida: le riforme. Ma sappiamo bene che il processo è stato arrestato dalla sinistra che ha portato palazzo Chigi nel caos, al punto tale che molti non conoscono i punti di una legge che ha mille bende, tali da coprire anche il volto della stessa e farla sembrare una mummia. Così resteremo per moltissimo tempo legati ad una lentissima crescita che al primo intoppo esterno crollerà. In tutto questo, pur di mantenere integra una coalizione impazzita, chiusa nel sarcofago della conservazione di sinistra, il premier preferisce rischiare, sulla pelle degli Italiani ovviamente.
Bruno Russo. Fonte: Bruno Russo
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