I Red Hot Chili Peppers con “ I’m with you “ balzano direttamente al primo posto della top ten dei cd piu' venduti della settimana: è la notizia più forte e aspettata di una band che appartiene a quel funky-rock che solo oggi sta spopolando dappertutto perché dispiega arrangiamenti ultra sofisticati, bassi profondi e ritmi accattivanti delle ultime generazioni musicali, che nella macedonia ben condita dei generi di successo ci hanno trovato quattro peperoncini rossi in salsa funky: Anthony Kiedis, Michael “Fla” Balzary, Hillel Slovak, Jack Irons.
Se è l’album “Californication” del 1999 che pone i RHCP alla ribalta dei media mondiali con 9 milioni di copie vendute, occorre dire che la loro nascita appartiene alla fase di passaggio tra anni ’70 e ’80 che gettonava molti gruppi di un rock non tradizionale, ma che alla luce odierna estremamente elaborata della musica, risulta una componente oltremodo accattivante che porta indietro nel tempo e diverte con un ritmo trascinante: il primo singolo è “Out in Los Angeles”, che precede l’album “The Red Hot Chili Peppers” del 1984, di cui ricordiamo anche “True man don’t kill coyotes” e “Getup and jump” . Solo la dipendenza dalla droga, come conviene alle migliori famiglie rock, e che porta a sbagliare note o dimenticare un brano, ha minato il successo del gruppo, per poi diventare negli anni l’immagine incontrastata di una tra le band più irriverenti e distruttive : tra i tanti album il più esplicativo è “Abbey Road E.P.” dove la cover di “Fire” di Jimi Hendrix è presente nella scaletta di una copertina tra le più famose, essendo netta imitazione dei Beatles: i calzini coprono i genitali come unico indumento.
La morte per overdose di Hillel Slovak stava per mettere la parola fine alla storia dei Red Hot Chili Peppers, mentre Jack Irons prima di diventare batterista dei Pearl Jam andava in una casa di cura psichiatrica, e nel contempo si avvicendavano al posto di Slovak, e grazie ai reduci del gruppo , Chad Smith alla batteria e John Frusciante come chitarrista: tutto ciò porterà all’anno d’oro 1991, con “Blod Sugar Sex Magic”, ben 4 volte disco di platino.
Vicissitudini incredibili e rivisitazioni mitologiche hanno posto l’altalenante destino degli Hot , nel braciere degli abbandoni e dei ricongiungimenti con protagonista Frusciante: l’ultima sua fuga, porta in studio il resto del gruppo insieme al trentenne Josh Klinghoffer e decreta con il nuovo album “I’m with you” il successo attuale, tra grandi ascolti e nuove scoperte che molti dicono “funky pop rock” per non enunciare la grande verità che si sta verificando nel mondo del rock: ascoltando la prima volta il pezzo che da il titolo all’album , sembra di sentire i Rolling Stones; evidentemente esistono oggi molti più punti di convergenza rispetto al passato, e proprio l’innovazione perseguita anche da Mick Jagger e soci fa definire l’ultimo lavoro come capolavoro di electro-disco, soprattutto per “Monarchy Of Roses” . Oggi Red Hot Chili Peppers ha l’occasione di mantenere uno scettro importante nel rock che pochi riescono ad avere, o perché si autocelebrano in continuazione o perché non ne sono all’altezza.





BRUNO RUSSO