In Africa, il continente dei mondiali che in tale occasione si sta facendo conoscere meglio, definiscono molti regimi con il nome curioso di “Democratura”, ovvero un insieme di democrazia e dittatura che sta avendo nell’ambito dell’economia globale, un ruolo propizio. La democrazia serve per parlare un linguaggio accettato dall’occidente, ma il modo come perpetrare il mercato e la politica nel proprio interno è tipico dei regimi dittatoriali più biechi. Anzi, il Sudafrica che sta rappresentando tutto il continente in queste ore, è un insieme di ricchezza e povertà integrate con un certo affanno, ma all’esterno di questo stato esistono tante realtà ipoteticamente democratiche ma assolutiste nella pratica, giocando sulla cultura relativa, sulle diaspore religiose, e sulla influenza parziale delle grandi potenze occidentali che si avvicinano solo per interessi economici. All’apice della questione c’è la Somalia, dove il regime musulmano ha addirittura vietato di vedere i mondiali in quanto “accozzaglia di uomini che stupidamente inseguono un pallone”. Non c’è niente da fare il problema della povertà mondiale è soprattutto un fenomeno di cultura.

Bruno Russo