Bruno Russo- FIACCOLA VERSO IL CIELO ( da 'Il Secolo' del 08/02/06 pag. 19 )
La fiamma olimpica si arrende ai No Tav, cugini dei No global e fautori della lotta contro i progetti per l’alta velocità in Val di Susa: addirittura viene presa a calci un’auto della polizia e, cosa inaudita, si è tentato di spegnere con la propria bandiera della protesta, la famosa e mitica fiaccola dei giochi. Non si è arresa una fiaccola olimpica ma la volontà di riconoscere lo sport superiore a molte altre contese, di riconoscerlo come valore nobile permeato dalla passione e dal valore delle imprese che lo hanno contraddistinto, indipendente dalle determinate discipline che lo compongono. La sinistra non insorge di fronte a tale scempio perché vuole riconoscersi nella protesta ad una imprenditoria senza freno, che invece ha costituito un elemento per la ripresa economica del Paese che ha come riverbero la crescita della occupazione. Invece la protesta sociale si infiamma con la stessa energia della fiaccola olimpica, dimostrando che l’Italia è un paese davvero strano, inaffidabile per alcuni e incomparabile per altri, ma costituito da enormi contraddizioni che la politica, quella ottimale costituita dal lavoro di due braccia, la destra e la sinistra, si rivela incapace di eludere. Lo sport non si tocca, per nessuna maniera, perché forse è veramente l’unico ambito dell’esistenza nel quale nessuno è diverso dall’altro: andare ad intaccare anche questo valore è la chiara dimostrazione di come è in atto un tentativo di erosione di ogni cosa valida come valore assoluto, come se certe idee si comportassero come schegge impazzite, dovute all’esplosione dal pensiero della sinistra che non è più né di moda, né adatto ai tempi, né capaci di costruire un programma che piaccia alla gente.
Bruno Russo
Fonte: Bruno Russo
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