Bruno Russo- PAUSE INUTILI ( da 'Il Secolo' del 04/07/06 pag. 14 )
Di riflessioni gli Italiani ne hanno fatto fin troppe e le corrispondenti pause si sono trasformate in un silenzio che è molto rumoroso, per chi voleva fare andare speditamente avanti il processo delle riforme. Così l’ulteriore pausa chiesta da Fausto Bertinotti si pone in perfetta sintonia con la politica di immobilismo che si vuole imprimere al nostro paese e che porterà, ad un certo momento, allo stralcio di molte mete conquistate nel passato. Ma la sinistra radicale si avvale di un favoritismo che Prodi le ha garantito per mantenere l’equilibrio del suo esecutivo. Contemporaneamente la sinistra classica, quella che ruota intorno ai ds, si è accorta di questa tattica, tanto da sentirsi in una sorta di inferiorità e rifiutare per il momento l’ipotesi del partito unico: quella del partito democratico. Anche a destra si è accantonata per il momento l’idea pur mantenendo una compattezza esemplare, ma occorre anche dire che qui si è avuto una sconfitta ai rigori perché il risultato tecnico, come ben sappiamo, è del 50%. A sinistra invece, la presenza di una divisione latente, non permette di dare ancora una vera identità e unione alla compagine di governo, ma solo di adoperare, come detto, l’unico deterrente delle pause di riflessione. In un traffico caotico l’unico modo per sganciarsi, è fermarsi prima e poi vedere quale è il lato migliore da liberare per assicurare l’ampio scorrimento di tutti gli autoveicoli; allo stesso modo, nel caos della sinistra si cerca una via di intesa ma, si sa, il pericolo è che a furia di riflettere ci si possa addormentare e scordare tutti gli appuntamenti importanti.
Bruno Russo Fonte: Bruno Russo
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