Alle ex fonderie Righetti- Villa Bruno a San Giorgio a Cremano, si è bissato il successo di Ferdinando Maddaloni dell'anno scorso "Fischia il vento, urla la bufera: bella ciao!" con "2 Giugno 2011, San Giorgio a Cremano, Italia" per celebrare la ricorrenza della Festa della Repubblica, nell'anno in cui il nostro Paese compie 150 anni, e l'enfasi particolare amplifica l’evento: è stata la dotta occasione di festeggiare assieme la "cosa pubblica" in un luogo, che reca nelle strade il nome di interpreti e protagonisti delle vicende della storia dal 1861 al 2011.
"Angus 89" ha presentato un lavoro scritto e diretto dallo stesso Ferdinando Maddaloni, coadiuvato da Carmen Femiano, Aurora Giglio, Nicola Dragotto, Vittorio Cataldi e Francesco Ponzo, con i video a cura di Giuseppe De Vita. Un percorso metaforico per le strade e le piazze del comune vesuviano che il poliedrico attore e regista Ferdinando ha compiuto con dialettica profonda e allo stesso tempo ironica, in quanto tesa a sottolineare la goffa indifferenza con la quale spesso noi cittadini non ci rendiamo conto dell'importanza dei riferimenti che ci circondano e che, come egli stesso ha confessato, conferiscono l'opportunità di "imparare cose interessanti che prima non si conoscevano".
Una avvincente ricostruzione fatta in un percorso con soste celebri, atte a resuscitare la curiosità sopita per i beni della collettività, partendo da Piazza Vittorio Emanuele II e passando per Via E. A. Mario dove staziona il Liceo Carlo Urbani, per Via Matilde Serao e altri luoghi dedicati a personaggi noti e semisconosciuti, come Flotard De Lauzeries e, finendo quasi obbligatoriamente con Piazza Troisi, citando le belle parole che Roberto Benigni dedicò ad un attore che non doveva lasciare il set della vita.
Alla fine Ferdinando e Carmen hanno letto frasi più o meno celebri di personaggi noti dell'opinione pubblica presente e passata, un angolo interessante di comunicazione perché ha destato la modulazione degli applausi del pubblico, misurando così i favori che esistono da parte della gente per le celebrità del passato, paralleli certe volte alla più approfondita conoscenza delle sensibilità degli stessi, che si renderebbe necessaria.
Come non ricordare la frase "Viva Verdi" che non era un proselito verbale al sommo musicista, ma un grido che si elevava dai palchi ai suoi concerti per affermare "Viva Vittorio Emanuele Re d'Italia", un re non troppo amato, figlio di quel Carlo Alberto che caratterizzò la prima ribellione allo straniero e ai suoi "baffi di mustacchio”, metafora dell’antipatia verso gli austriaci oppressori; come non ricordare la Regina Margherita che fu la prima regnante donna dell'Italia Unita, avendo sposato il primogenito di Vittorio Emanuele, Umberto di Savoia, e contando che il suocero era diventato vedovo prima che avvenisse la storica Unità; come non ricordare Gramsci, Totò, Peppino de Filippo, con la musica, con le parole, con i ricordi che possono essere sarcastici se devono sottolineare la svogliatezza di un popolo, che non si rende conto di quanta passione, risiede in calce sulle targhe delle strade per inorgoglire, soprattutto quando arriva una data importante come la Festa della Repubblica che è l’integrale umano di leggende gioiose e tristi.
L'evento è stato promosso dal Comune di San Giorgio a Cremano e dall'Assessorato alla valorizzazione delle Ville Vesuviane, con la presenza del Presidente dei Lions Sergio Vittoriosi, del Vicesindaco Assessore Giorgio Zinno e del Sindaco Domenico Giorgiano.
BRUNO RUSSO
Fonte: Bruno Russo