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Bruno Russo- [ EVENTI ] I MIEI PRIMI 40 ANNI ( da "il ROMA" del 12/01/2011 pag. 23 )
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Bruno Russo- VESUVIO POP. LA NUOVA CANZONE MELODICA NAPOLETANA - IL LIBRO DI TIZIANO TARLI E PIERPAOLO DE IULIS-.( da "Il ROMA" del 22/07/09 pag. CULTURA )
La canzone napoletana di un tempo, il ritmo della disperazione che si rispecchia nel sociale e vive di espedienti, incontrò la scure della crisi, oggettivata dalla fine di un festival che legava alle poltrone più di una finale calcistica. L’affermata tecnologia e multimedialità musicale, è divenuta nel contempo la causa di una fine e il catalizzatore della ripresa, grazie a tanti giovani, che hanno mescolato al meglio le frizzanti tecniche e le musicalità di studio, per arrangiare brani accattivanti e godibili: i neo melodici. La linfa e la ricchezza dei contenuti del fenomeno, ormai “maturo”, viene analizzata nel libro di Tiziano Tarli e Pierpaolo de Iulis, “Vesuvio pop”, un titolo indovinato per l’energetica tendenza che oggi si espande come lapilli, da variegate esplosioni di talenti accattivanti, ad un ritmo pop. Il lavoro, ben orchestrato da chi è documentarista, ricercatore e curatore del settore, accresce la sua valenza con interviste e testimonianze, tra cui la centrale a Diego Paura, che oltre ad essere responsabile della redazione spettacoli de “Il Roma”, è uno dei maggiori sponsor dei neomelodici, avendone curato la visibilità sull’informazione, nonché corroborando il motore degli eventi, dall’esperienza di una radio libera, come la conduzione di “Radio Studio Emme”, dove M stava per Materdei, sponda della Sanità, Vico Paradiso per la precisione, prima sede passata poi in Piazza Nazionale, un microfono per annunciare e promuovere occasioni, per far gustare le novità del panorama sonoro più accreditato. Diego sottolinea come l’efficienza di tale motore, sia assicurata dai supporti dinamici del web, anello finale di un processo partito a fine novecento dalle feste di piazza, da Porta Capuana al Monaone alla Sanità, per arrivare ad oggi; giovani attori del canoro, senza spalle coperte dalla camorra come spesso si pensa, che passano da una tuta di officina al jeans, maglietta e rossetto per brillare in studio. “ La canzone napoletana è un motivo di riscatto sociale. La maggior parte dei nuovi interpreti proviene da quartieri difficili, da quartieri dove purtroppo , al di fuori di quello che può essere un servizio giornalistico…non c’è altro”. Così il lettore può conoscere Alessio, Andrea Napoleone, Ciro Ricci, Ciro Botrugno, Emiliana Cantone, Enzo Nardi, Fabiana, Fortuna, Franco Ricciardi, Gianluca Capozzi, Gianni Celeste, Gianni Fiorellino, Ida Rendano, Ivan Granatino, Luciano Caldore, Maria Nazionale, Mauro Nardi, Nency, Natalino Nardi, Nico Desideri, Nino D’Auria, Patrizio, Raffaello, Rosario Miraggio, Rossella Feltri, Stefania Lay, Tommy Riccio, Tony Arca, Tony Colombo, Tony Miranda, Tony Parisi, Valentina, Vincenzo Junior, nomi più o meno noti insieme agli antesignani come Nino D’Angelo, la cui musica ammaliò addirittura il grande Miles Davis, attraverso un semplice autoradio di taxi. Successivamente, fece fuori tutte le sue cassette al mercato di Vicaria. Si dipana così la storia di un gusto antico che alla fine è stato rieditato in chiave moderna, intriso da messaggi semplici quanto profondi: per esempio “Ottimo in amore” di Emiliana Cantone, ragazza ventenne che dopo il diploma linguistico al Liceo Matilde Serao in Pomigliano, si assegna un voto conseguito all’Università dei sentimenti, rilegando parole di presa sicura: “ Tutte le mattine ci incontriamo nella stessa parte, alla stessa ora, sono già sei mesi…storia dentro un cappuccino, latte col caffè, un cornetto con la crema…non ci può fermare nessuno, neanche il professore, siamo i primi della classe, ottimo in amore…suona la campanella che fermiamo con un bacio…non ci può dividere nessuno “. La tradizione melodica napoletana nei giovani, è propria delle nostre terre, in virtù dell’antica usanza a feste e cerimonie, di far cantare i bambini per infondere beatitudine e innocenza all’evento. I neomelodici sono altresi, come continua lo stesso Diego Paura, l’affermazione di passioni vincenti su tutto, che non hanno bisogno di ritorno per infondere il riverbero del senso, picchi di adrenalina ripagante che fuoriescono come lava anche da una semplice cornetta telefonica. Un fenomeno che nasce dalla zone industriale di Napoli, si espande nelle sconsolate Forcella, Sanità e Fuorigrotta; o anche nelle zone “bene” nascoste nelle memorie di un cellulare. Una ricca illustrazione fotografica centrale, interfaccia gli spartiti degli anni di “Torna a Surriento” con le prime paginette colorate che vanno a ruba nelle edicole: da una vita piatta e troppo conforme, dagli scenari tetri delle quotidianità come la scuola, si alza il morbido drappo delle emozioni semplici ma “rubate” al tempo, una telefonata, un gelato, una camminata. Sono perle coltivate in in angoli oscuri come il marmo accanto ad una tapparella di Secondigliano, dove due gomiti incrociati sognano, dove da mille solitudini indotte nasce la musica più bella, per riportare come sottolinea sagacemente lo stesso Diego Paura, la natura dei sentimenti al centro della musica melodica.

BRUNO RUSSO
File allegato: VESUVIOPOP.PDF
 

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