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01/08/2006 CULTURA  
Bruno Russo- PREVEDERE SE STESSI E GLI ALTRI.
Un attimo e la cosa a cui più teniamo ci sfugge. Quindi ci rintaniamo nell'angoletto dei pensieri dove regnano affronti e desideri e ci mettiamo in discussione. Si, perchè non bisogna mai dare subito la colpa agli altri, anche se istintivamente ci sembra di essere innocenti pecorelle di un gregge disperso. Le case si costruiscono, le idee si formano, i sentimenti si spostano come un fluido e quando ti colpiscono, sei come un malato. Ma come si fa a prevedere tutte queste cose? Come si fa a prevedere se stessi e gli altri? Come si fa a prevenire quell'attimo in cui perdiamo lo scettro o quell'attenzione sul nemico che ci ha circuito con metodi suoi, aspettando di poterci azzannare per finirci? Ci sono due metodi: naturale e logico.
La logica ci fornisce quelle misure che dobbiamo applicare per individuare in un mondo di apparenti civilizzazzioni del comportamento, chi ha torto, per crearci dei modelli che ci portano a prevenire gli avvenimenti futuri, anche se l'imprevedibilità costituisce almeno il 40% dei casi possibili. Per crearci questi modelli dobbiamo saper leggere la storia, la storia coeva e saperci leggere dentro senza pensare ai modelli trascorsi. Così ci renderemo conto che la ragione per la quale delle efferatezze come quelle dei terroristi Iracheni non vengono ancora cancellate come fece Pizzarro e Cortez con le abitazioni dell'America latina è perchè in funzione di tutto il sangue che abbiamo visto scorrere sulla terra, la sociologia del comportamento umano ha voluto inculcare nell'uomo che la guerra non deve esistere più, costi quel che costi, che le ragioni dell'avversario sono esattamente eguali alle nostre, costi quel che costi, che la povertà è la base dalla quale nasce ogni reazione violenta per migliorare la propria condizione di disperazione, costi quel che costi, che il sonno della ragione crea solo incontrollabili mostri verso i quali noi stessi siamo responsabili. In una parola sola, la cultura di questo secolo ha creato un uomo fatto di paure, eliminando la sua capacità di essere uomo che porta le idee nelle quali crede, costi quel che costi, sapendo che proprio perchè queste saranno considerate vere solo se vittoriose, anche le migliori saranno distrutte perchè ritenute imposte, prima o poi. Si arriverà ad un punto in cui qualcuno ricorderà che solo il Signore attraverso il suo messaggio di amore vero e non bigotto, di sacrificio e di disponibilità verso tutti, santi e puttane, ha creato un modello che è resistito nei secoli senza neanche il bisogno di essere impresso da Lui in un codice. Quindi la logica deve servirci solo ad applicare una sorta di trasmutazione delle sensazioni di apertura e di amore verso il mondo, per vedere il feedback o ritorno di colui con il quale interfaciamo e poi prendere le decisioni che la natura ci fornirà.
La natura quindi finisce per essere il primo gestore della logica umana, una natura che qualcuno ha castigato senza motivo, apparentemente. La natura è un mondo che ci parla e ci porta a decodificare tutto quello che il processo delle nostre idee ed intenzioni sta avviando a costruire. Per questo motivo una decisione inaspettata non è altro che una reazione logica a quello che la natura ci ha comunicato. Prevedere se stessi e gli altri non serve, basta sapere quanto amore vogliamo mettere nel nostro animo o quanti sacrifici siamo disposti a sopportare per conquistare, anche certe volte con la forza, la pace, la libertà e l'amore. Non ci mettiamo paura di pronunciare parole come forza, guerra che erano le prime che contavano un secolo fa. Non significa volerele idolatrare ma solo che il processo che ha portato ad eliminarle dal vocabolario del buon comportamento sociale è uguale a quello che portò in passato a metterle in primis riga. Solo la capacità di dare e non farsi il conto poi di quanto siamo stati ripagati, ha reso possibile l'evoluzione della nobiltà d'animo nell'uomo: la forma più bella di prevedibilità che non rifugge dalla cose forti così come da quelle languide.

Bruno Russo
Fonte: Bruno Russo
 

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