Bruno Russo- IL MANIFESTO FUTURISTA DEL NUOVO MILLENNIO
Ho già espresso sulla testata del Secolo ( link 30.03.05 pag.14 ) ciò che ritengo assimilabile tra l'esperienza futurista del primo Novecento e quella che ciascuno di noi può fare in questo nuovo secolo. Vorrei solo aggiungere che futurista è un atteggiamento proprio di chi si mette a monte e guarda a valle, per questo non può che essere caratteristico di un inizio secolo. La differenza tra allora ed oggi sta nel pessimismo latente che regna nella società del 2000. Per andare oltre la psicologia e la politica, sottolineo che tale pessimismo nasce dal fatto di non avere più nulla da imitare, da seguire, da riferirsi. Qualche movimento religioso adopera questa saccente riflessione dicendo che stiamo per ricevere la visita di Gesù sulla terra per un'altra volta. Può darsi e la cosa non può che farmi piacere ma preferisco pensare, in questo caso con una certa razionalità, che piuttosto stiamo per creare noi qualcosa che si sostituirà al Messia fino a quando non si sà: è un tipo di scienza che non serve a chi soffre, ai malati, agli inabili ed altri sofferenti; ma serve a trovare le chiavi della genetica che qualcuno ha adoperato per costruirvi la macchina più perfetta che si poteva realizzare: l'uomo. Smettiamola quindi di ritenerci piccoli, brutti e sporchi perchè proprio in quella relatività che accompagna ogni umana esperienza e che riverbera talvolta come coscienza, talvolta come intelligenza e talvolta come creatività, che possiamo dire che per creare qualcosa di veramente perfetta si è dovuto creare l'unica cosa che, a differenza delle altre, si rendeva conto della sua imperfezione e per questo lottava in continuazione per migliorarsi, realizzando quello di cui sopra. Il baco di questo software si attiva proprio quando questa struttura cambia.
Bruno Russo
Fonte: Bruno Russo
|