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30/12/2006 CULTURA  
Bruno Russo- LA CANDELA PROFUMATA
Solo l'olezzo a note orientali riverbera il ricordo di paradisi lontani,
che pochi in realtà hanno realmente visitato. Non è solo la terra oceanica
degli tzunami o di povertà latenti, ma anche il terreno dove si cerca di
innestare l'affermazione di una cultura che non è propriamente cattolica ma
soprattutto cristiana, nel significato del ruolo del Salvatore nella
storia europea che gli abitanti del pianeta che va dall'Indonesia alle
coste polinesiane, non conosce nemmeno. Il merito di un compito difficile
va a molti padri missionari e laici, che invece di ricordare, nella propria
terra, il ruolo non onnisciente del predominio del cattolicesimo, vanno
altrove ad insegnare la parola di Gesù e la sua esperienza . Molti ci
rimettono la vita e non sempre le cronache sono attente a questi sacrifici,
ma preferiscono spostare altrove l'attenzione, dove il margine tra
ignoranza e saccenza è più marcato. Eppure nelle terre bagnate dall'oceano
indiano, i misteri riescono più di ogni altra cosa ad attecchire,
specialmente quelli a fondo buono, che raccolgono la gente , come un tempo,
fac endoli accomodare attorno al fuoco per ricreare le atmosfere magiche
delle iniziazioni divinatorie che si perdono nel tempo andato. L'azione di
questi volenterosi non è infatti recente, visto che molti accompagnavano
nel secolo scorso i viaggiatori alla scoperta delle meraviglie dei luoghi
dove la vegetazione si sviluppa anche sulle spiagge bianche, lambite da un
mare verde smeraldo che non ha eguali. Sono parenti di quei padri che tra
tanti esponenti cattolici, accompagnarono Vasco de Gama e Amerigo Vespucci
ma soprattutto il famoso Cortez nella conquista spietata delle Americhe.
Non erano tra coloro che con la scusa della croce e della civilizzazione
forzata dei luoghi, finivano per fare razzie e fondere tutto l'oro
posseduto da quei popoli per poi rivenderlo in patria. Preferivano salvare
come reliquie le testimonianze scritte di messaggi che si perdono
nell'antichità oscura, vasta come una costellazione e misteriosa come
l'ignoranza che si sta oggi diffondendo sulla terra. I Padri Missionari
hanno cercato di far raffiorare dalle menti dormienti e rabbrutite di molte
popolazioni indigene, l'antico mistero del focolare che raccoglie le
coscienze e le piega di fronte al volere di un Ente Superiore. Il difficile
è spiegare perchè ciò è giusto e perchè il messaggio cristiano è il più
azzeccato di altri, pur nel profondo rispetto della cultura e della realtà
che esiste in tante altre religioni. La dimostrazione dell'universalità del
messaggio si trova nell'archeologia precolombiana dei popoli che vanno dal
Messico in giù. In alcuni testi moderni si fa riferimento a città
bellissime e piene di ricchezze, che furono poi costrette ad essere
ricostruite sulle alture a causa dei cataclismi che imperavano in quelle
ere. Una di queste ha una vistosa costruzione in rilievo a difesa delle
mura del tempio e raffigura con chiarezza, l'immagine di un uomo umile, con
i capelli lunghi e con la barba, una raccapricciante testimonianza di
similitudine fisica con il Salvatore che noi tutti conosciamo. I testi più
antichi parlano di un profeta buono e pieno di conoscenze che
periodicamente veniva sulla terra a portare la pace e ad educare i
villaggi. Indipendentemente dalle legende e dalle credenze popolari, resta
un'unica certezza : la validità del messaggio del Messia come unificatore
dei popoli della terra per parlare un linguaggio comune e adorare lo stesso
Dio, raccogliendo tutte le forze necessarie per la comune sopravvivenza,
per la difesa dalla natura e per la cancellazione di ogni povertà. A
questo non si contrappongono altre religioni, perchè sarebbe un lavorio
inutile; si contrappone solo chi vuole che l'ignoranza sia più latente, per
poter far presa sulla gente e dominare i popoli. I padri missionari
continuano incessantemente il loro lavoro, a costo di qualsiasi privazione
e sacrificio, come una candela profumata che si consuma lasciando il suo
ricordo in un profumo di sapori antichi e messaggi d'amore e di rispetto
per la vita.

Bruno Russo
Fonte: Bruno Russo
 

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