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Cosa c’entra la poesia e le nuvole, con un condimento particolare come l’aglio? Ce l’ha spiegato il poeta italo-argentino Carlos Sanchez, condividendo...
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14/02/2006 CULTURA  
Bruno Russo- CONSOLATIO ( da 'Libero' del 14/02/06 pag. 19 )
Riguardo quanto affermato da Bruna Magi sull'uomo che è sempre veloce nel
consolarsi sentimentalmente, rilevo con preoccupazione che nel punto di
vista di molte donne che conosco, effettivamente l'uomo appare un amante
distratto e ipocrita. La ex di un amico, lo accusava di amare l'amore e non lei, visto che dopo essere stato lasciato egli non ha fatto passare molti mesi che se n'è trovato un'altra: secondo la prima, il mio amico si sarebbe dovuto rifugiare in una sorta di muezzin dove riflettere e pregare anche per due anni, se necessario, quindi ritornare all'ovile dopo un pò di tempo, per dimostrare di essere cambiato. Alla domanda ' Ma sei tu che mi hai lasciato, io ho già 40 anni, aspetto altri due anni come se il voler tornare dipendesse da me? ', la ragazza rispose ' Se non sei capace di aspettarmi anche due anni, debbo allora parafrasare Massimo Troisi affermando che " Pensavo fosse amore invece era un calesse ! ". Tutto questo è successo dopo che l'amico è stato fidanzato con lei per ben 8 anni: l'accusa della ragazza era in sostanza che a noi uomini piace solo innamorarci, conquistare, fare galanterie, ma in realtà ci occupiamo poco della donna in quanto tale, dei suoi reali problemi, dei suoi umori e pensieri e quando la crisi imperversa, ci sentiamo subito abbandonati da quell'amore che amiamo più della ragazza stessa; così non appena ritroviamo quella 'corrispondenza di amorosi sensi' in un'altra persona, ci tuffiamo subito tra le nuove braccia senza vedere se il rapporto precedente sia recuperabile. Si potrebbe aprire un dibattito più grande su queste parole ma, personalmente credo che quando finisce l'amore finisce tutto: la mia esperienza non è molto dissimile da quanto sopra descritto, perchè per stare molti anni con una donna vuol dire che un pochino di amore reciproco ci deve pur essere stato; invece quando tutto finisce per la donna dovremmo andare tutti 8 anni in Tibet a riflettere per capire cosa è successo. Ma la donna cosa fa? Va in Tibet anche lei? No, la donna riscopre con i favori di giudici, famiglia e corteggiatori quel mondo facile che le è congeniale, ritrova se stessa come se la sua personalità le fosse stata depauperata da un amore opprimente, una dimensione nella quale è difficile poi ritornarci: infatti la moglie di un mio altro amico, dopo averlo lasciato
nonostante che egli si sia spogliato di tutti i vizi e difetti, se ne è tornata dalla madre, si è rifatta la stanzetta con tanto di poster e hi-fi e si è iscritta in palestra per rimettersi in forma. Altro che Tibet! Pensare che l'iniqua legge sulla separazione è stata fatta proprio per consentire alle coppie di riflettere e sbollire, ma la statistica ha dimostrato che invece alla fine accade il contrario: l'uomo si consola perchè ama l'amore ed è giusto mentre la donna, nonostante le belle parole, riconquista una libertà ed una tranquillità che forse non ha mai posseduto. Il morale della favola lo ricondurrei alle parole di un caro prete che nel vedermi affranto dopo la separazione chiesta da mia moglie, ma presto alleviata da un'altra donna, mi disse: 'IL MATRIMONIO E' UNA CROCE, TUA MOGLIE L'HA ABBANDONATA SUL CIGLIO DI UNA STRADA E TU LE HAI VERSATO LA BENZINA SOPRA'. Ma se anche la Chiesa ammette che il matrimonio è una croce stiamo proprio bene! Resta solo la libertà di potere amare l'amore, o no?

Bruno Russo



Fonte: Bruno Russo
 

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