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19/01/2006 CULTURA  
Bruno Russo- L'ANTRO DEL TALENTO
In una grotta nera come il carbone, nei pressi della via S. Tommasi 15 tra il Museo Nazionale e Materdei, c'è questo teatro che consiglio a tutti di visitare per la singolarità che lo contraddistingue, singolarità che può essere solo provata e non descritta, altrimenti se ne perde il gusto. Lo spettacolo rappresentato è ' Volevo diventare brava ' liberamente tratto da ' Il corpo giusto ' di E. Ensler ( autrice dei "Monologhi della vagina", drammaturga, poetessa, regista e sceneggiatrice ) con Donatella De Felice, Diana Del Monaco, Felicia Del Prete, Gioia Miale, Carmen Pammella. Dall'opera madre proviene questo sentire pneumaticamente profondo della donna americana, che cioè la dimensionie della propria circonferenza corporea sia più drammatica delle querre coeve e quindi l'unica cosa da cambiare nella propria vita: la cultura del corpo che si diffonde nel pianeta come alternativa alla cultura della mente. Il messaggio finale, dato attraverso l'antica pasienza e saggezza del popolo più antico - l'africano - sarà quello di accettare ciò che si è, altrimenti non si ha il tempo di vedere oltre se stessi . L'adattamento e la regia è di Peppe Miale ( il primo a sinistra della foto con altri suoi colleghi ), il quale ha saputo dare ad un tema difficile, i toni e gli spunti del dilemma che appartiene a ciascuno di noi e che viene fuori solamente, quando cerchiamo di fare un pò di violenza psicologica su noi stessi e scopriamo che l'estetica non va, dimentichi che anche l'estetica può essere migliorata se si migliora la mente, considerando ciò che si ha invece di vedere solo quello che possiedono gli altri. La severità con la quale fare piazza pulita delle esuberanze corporee è trasmessa al pubblico, con vigore e forza da un cast che in realtà sembra preso da uno dei primi teatri della città, e calettato in un inferno dantesco che ha la virtù del luogo stesso del teatro De Poche, nonchè e la guida di una musica di ambiente, che riverbera l'attualità del problema e lascia alle parole la forza dell'immediatezza. Alla fine quello che resta è la femminilità, una forza catturata dal pubblico in virtù della bravura con la quale gli attori l'hanno saputa offrire.

Bruno Russo
Fonte: Bruno Russo
 

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