Un noto storico, abile ad analizzare la Seconda Guerra Mondiale, definì come peggior nemico di un capo di governo, od almeno l’elemento più pericoloso, colui che condivide la gestione dello stesso esecutivo e non esiste paragone più calzante per la situazione che sta vivendo l’opposizione: una coalizione di elementi fumosi e disgreganti che nel loro bigottismo che è il principale motore delle chiusure politiche, si stanno gettando sull’elemento più debole del momento che è senza dubbio D’Alema. Concordo pienamente con chi afferma che lui è la vittima sacrificale mentre coloro che lo potrebbero difendere, Prodi e Rutelli, non fanno nulla od addirittura gongolano perché si può togliere da mezzo la pedina più pericolosa perché forse è la più genuina ed autenticamente sinistrorsa. E’ il solito tentativo che avviene in periodi di difficoltà di risolvere i problemi affossandosi al centro e non ci vuole la zingara per dimostrare che questo è una caratteristica propria di tutta l’Unione che ha l’occasione di dare dell’untore, ad uno degli ostacoli interni più storicamente insormontabili Il peggiore difetto di questa sinistra che non è mai stato presente a destra, è quella di allocare la condanna prima che possa avvenire ‘onesto e sereno giudizio, come affermano molti media di differente colore. Lo sbaglio più grande di D’Alema è a mio avviso quello di avere in passato difeso Consorte, pestando i piedi proprio a coloro che ora lo accusano di più e si sa quanto è vero, che durante il fuggi fuggi generale che segue un incendio, in politica molti a sinistra si divertono a fare lo sgambetto per evitare che la salvezza rappresenti poi un ostacolo futuro. In questo modo non cambia la morale di tutta l’opposizione che sembra nutrirsi dei giochi di palazzo, mentre a destra si sono sanate tutte le questioni nonostante che molti dicevano che il CdL fosse un’accozzaglia di persone molto diverse, ma non sapevano che la diversità, quando è unità all’onestà ed alla professionalità, porta a risultati incredibili.

Bruno Russo