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01/12/2005 CULTURA  
Bruno Russo- UP AND DOWN ( da 'Libero' del 01/12/05 pag. 19 )
Se si pensa a quello che succede nel mondo ai danni dei minori, dei bambini e soprattutto dei disabili, il discorso sulla pillola abortiva assume un aspetto ancora più grave, perchè se qualcuno abbandona in un cassonetto un fardello di neonato per giunta affetto dalla sindrome di Down, .bisogna aggiungere una variabile in più all'equazione. Bisogna aggiungere alla mancanza di responsabilità genitoriale la mancanza del più infinitesimo barlume di coscienza. Chi ha un figlio affetto da questo handicap, si sente il mondo crollare ancora di più sulla propria schiena, ci si chiede 'perchè proprio a me' , ci si pente di non essersene accorto prima affinchè intervenire con l'aborto, ci si chiede come è possibile con le infinite tecniche ultramoderne in materia di prevenzione, che possa passare sotto il proprio naso un evento del genere e prendere luce folgorando la propria vita. Nel migliore dei casi si spera che il fenomeno sia lieve, che si possa vedere poco e si pensa anche, egoisticamente, che un evento del genere possa danneggiare socialmente per colpa dell'ignoranza della gente che per paura delle malattie e del male in genere, allontana chi ha i problemi. Ma dopo la rabbia si ragiona e si guarda all'esperienza altrui che mitiga l' errata visione delle cose. I figli sono un evento speciale, sono la trasformazione dell'amore da egoista ad altruista; da quella fase della propria vita nella quale si pensa a divertirsi con l'amata, a quella nella quale l'amore si materializza in un bimbo che possiede l'impasto dei caratteri dei propri volti. Uno di questi arriva con maggiore lentezza, ha gli occhi a mandorla e gli batte il cuore più degli altri bimbi, perchè una insufficenza cardiaca tipica di questa sindrome, non gli consentirà una vita patologicamente normale. Ha notevoli rallentamenti nell'apprendimento ed una spiccata propensione alle emozioni ed ai sentimenti, che vengono amplificati proprio in funzione della esiguità delle altre capacità. Nel crescere quel sorriso innocente dà ai genitori, che hanno dovuto lavorare molto di più degli altri, un premio speciale che viene rinvigorito ed accresciuto da tutti quei progressi che un figlio down può conquistare. Ma ci vuole quel solito farmaco, che tutti possiedono nei ripostigli impolverati del proprio cuore; un farmaco che si ha paura di usare perchè lo si ritiene scaduto ed inadatto ai tempi; un farmaco del quale si è pronti a leggere solo le controindicazioni e mai gli effetti benefici; un farmaco che il Signore ha prescritto per questo mondo come unico antidoto al male: l'amore. Non è una bella illusione, è una questione di ordine vitale che non si può spiegare, così come non si possono spiegare tutti gli eventi strani che ci tocca vivere, ma che accettandoli lungo il percorso dei nostri giorni, forniscono un risultato certo, che nel minore dei casi è il miracolo della vita, il miracolo di vedere che con la propria cura e fede la stessa può migliorare, trasformando un dolore in una gioia. Quel dolore ci ripagherà con un sorriso speciale perchè oltre ad accettarlo l'abbiamo assunto come ricchezza della propria esperienza. La profondità e l'intimità di questa esperienza dipende dalla risposta dell'uomo al bisogno di un Padre nella propria vita.

Bruno Russo
Fonte: Bruno Russo
 

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