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Bruno Russo- [ EVENTI ] I MIEI PRIMI 40 ANNI ( da "il ROMA" del 12/01/2011 pag. 23 )
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30/11/2005 CULTURA  
Bruno Russo- PILLOLE DI VITA ( da 'Libero' del 30/11/05 pag. 17 )
Le pillole colorate adesso vanno molto di moda ed esprimono un metodo rapido e popolare per rinunciare ad un figlio, ma nello stesso tempo esistono quelle azzurre per aumentare un rendimento sessuale indipendentemente dall'età e dalla patologia che si possiede in questo campo, per non parlare di tutte quelle pillole che i giovani assumono per andare in viaggio verso i paradisi artificiali. Tutte queste pillole sono legate da un fattore comune: la natura ed i suoi metodi non assicura più la pace, la sicurezza e la felicità; la gente non si fida della natura perchè essa uccide senza pietà, vedi terremoti, malattie, tzunami, dimentichi che molto dipende da noi, perchè cavalchiamo una scienza che diversamente dal passato, serve a migliorare le sicurezze e non a migliorare il rapporto con la natura stessa. Nel nostro pianeta si diffonde sempre di più la paura di accettare un figlio qualsiasi sia la sua natura e provenienza o stato di salute, perchè è in crisi oltre al rapporto fede-uomo anche il rapporto natura-uomo e si tende di conseguenza a costruire la propria vita, partendo da modelli virtuali che si possono sostituire dal punto di vista funzionale a quelli forniti dalla natura. Ma oltre a tutte le problematiche sociali e psicologiche che investono la nostra attuale esistenza, si deve contare anche la paura che la natura stessa assegni alla nostra sorte un figlio che abbia dei problemi o che non corrisponda, semplicemente, ai requisiti che sono da noi desiderati. Forse si arriverà ai figli biondi e forti, alle droghe per alleviare ogni male ed alle pillole per essere efficienti fisicamente anche a cento anni, ma i sentimenti veri saranno sempre più assenti e quelle poche persone che ci credono ancora saranno viste come degli alieni, persone che
viaggiano per conto proprio al di fuori del mondo e dalla visione delle cose. Accettare la natura, un figlio e le proprie debolezze invece rappresenta la forza della vita, perchè oltre ad essere un modo rivoluzionario di guardare oltre, oltre la tristezza di un mondo virtuale in silicone, ci rapisce in un ventaglio di sentimenti profondi che danno un senso alla vita stessa. Basta guardare la dolcezza di un bambino disabile, al sorriso di un bambino down od alla estrema fragilità di chi vive un mondo limitato che la natura gli ha consentito di indossare: eppure traspare tanta felicità perchè anche quando la natura ci assegna un mondo minore ci da attraverso quel terzo occhio che risiede nell'anima, la possibilità di vedere le cose come se appartenessero ad una realtà speciale. Questa realtà è un'altra componente che gioca a sfavore dell'accettazione della vita. perchè il lavoro che sta a monte per capirla non è facile, la gente non si sente di percorre questa strada che è in forte salita all'inizio, prima di diventare solo discesa. Non a caso un bimbo disabile o portatore di altri handicap, può essere abbandonato in un cassonetto come tanti altri: c'è un lavoro difficile che ci qualifica ' genitori '; qualcuno rinuncia subito, altri dopo poco; ma non si valuta che come ogni lavoro è l'unica cosa che assegna la dignità all'individuo e naturalmente, la può anche togliere.

Bruno Russo
Fonte: Bruno Russo
 

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