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06/11/2005 CULTURA  
Bruno Russo- FUMO NEGLI OCCHI (da 'Libero' del 06/11/05 pag. 17 )
Al di là del bene e del male che si può assegnare al significato dell'assunzione degli stupefacenti, sia da parte dei vip che da parte di un
normale "mortale", resta il fatto che la discussione mi riporta a quella sulle trascorse norme antifumo nei locali, che ebbe come protagonista il ministro Sirchia, in quanto autorevoli esperti in materia affermavano che la sigaretta non è l’elemento catalizzatore di un processo degenerativo della salute ovvero non è la causa precisa di una malattia, ma la può velocizzare perché il contenuto nocivo distrugge lentamente le difese immunitarie che possediamo. Credo allora che il problema risalga comunque, sia per la droga che per la sigaretta, alla natura dell’uomo. Alcune droghe sono contenute in piccole dosi in molti sedativi ed altri farmaci in genere, per non parlare della medicina dello sport per la quale il confine tra sedativo, anabolizzante e stupefacente è sempre più labile; tutto questo assieme
all'aver sentito alcuni medici consigliare a chi soffre di colite nervosa di fumare una sigaretta al giorno, vuol dire allora che un po’ di veleno preso in giuste dosi può fare anche bene: è la nostra indole incapace di dominare gli istinti che poi fa precipitare tutto e ci impedisce di “godere”di quella sporadica fumatina dopo una giornata pesante e ci impone di ammazzare il tempo della vita molto spesso duro a trascorrere, divorandone vari pacchetti, oppure passando in breve tempo a dipendere dalla droga sempre di più. Il proibizionismo si sà è argomento assai difficile da digerire perché non credo che ci renda maggiormente virtuosi, semmai inasprisce e lede la nostra già precaria autostima. Negli anni '70 la droga, attraverso la cronaca e la moda è entrato nella cultura e purtroppo nel costume dei giovani, che non di rado si fregiavano, anche per conquistare una ragazza, di aver avuto esperienze in questo campo: in sostanza un desiderio può diventare abitudine e divorare la forza caratteriale di una persona, la quale se percorre una strada non equilibrata della propria vita, in quanto troppo in salita o troppo in discesa, si attaccherà a questa abitudine con una morbosità che lentamente annullerà senza rimedio e
senza accorgersene, la forza della vita. Purtroppo gli effetti di questa cultura trascorsa si sono trasmessi anche nella critica alla divina musica perchè oggi nessuno si sognerebbe di fare un disco intitolato 'Cocaine' , ma tanti anni fa un certo Eric Clapton lo fece e come lui tanti altri; che non furono tacciati di voler invitare la gente a drogarsi: l'arte e la musica materializzano il desiderio di evasione, lecito e sognatore, ma la realtà della natura è ben diversa perchè densa degli effetti provocati dalla schiavitù alle proprie debolezze. In definitiva , anche per smorzare i toni, mi domando: se ad una persona che consuma marujana o fumo in genere gli dicono che “fuma come un turco”, come la mettiamo con tutti i turchi che entreranno a breve in Europa?

Bruno Russo


Fonte: Brunbo Russo
 

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