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17/10/2005 CULTURA  
Bruno Russo- CAINO, ABELE E L'AMICIZIA IGNARA
Convenzioni, ipocrisie e ilarità inquinano l’amicizia non meno di quanto avvenga nelle altre tipologie di rapporto e spesso portano due persone a prendersi per i fondelli, saporitamente e senza ritegno. Ma l’amicizia è troppo simile all’amore, forse perché addirittura non esiste in quanto inglobata nella seconda, così l’elemento chimico che porta due amanti a congiungersi, allontanarsi, cercarsi, tradirsi, qualche volta indipendentemente dalle reciproche intenzioni, si muove con la stessa destrezza, nell’amicizia, di un cavallo frustato ingiustamente da un padrone categorico e distratto. L’amicizia tra un uomo ed una donna non esiste perché la donna sarà sempre per l’uomo una conquista e mai un compagno di giochi, a meno che ciò non avvenga all’interno di quella strana loggia massonica che si chiama matrimonio. L’amicizia tra due donne è una realtà assai apparente, perché il terreno della competizione è troppo vasto e và dall’intelligenza alla bellezza; così non varranno regole e sanzioni anche perché, alla fine di ogni contesa, l’indifferenza trionfa su tutto ed i suo braccio si chiama ignorarsi. Anche due rivali in amore non riusciranno mai a sfidarsi in duello perché avrebbero troppe cose da perdere ed insito nel pacchetto dell’astuzia, che ogni donna porta con se dalla nascita, è presente un rancore che assomiglia certe volte troppo al perdono ma non si trasforma mai in questo, per non tornare al problema e rischiare di farsi fregare. L’amicizia più vera è tra due uomini, può sussistere per l’eternità perché simile a quel tipo di amore che era preferito dal nostro Messia : l’amore fraterno. Sussiste e si rinvigorisce con semplicità, arricchendosi delle sue linfe più integerrime che sono il cameratismo, la complicità e la solidarietà. Ma purtroppo, come tutte le cose possiede il suo punto debole quando compare una donna contesa, anche se tocca la costa in un punto solamente e sembra non avere ripercussioni. Essa può essere oggetto di rivalità indipendentemente dai sentimenti che due amici credono di sentire per questa; interviene una sorta di guerra psicologica per una atavico bisogno di disponibilità al possesso che è insita in ognuno di noi indipendemente se preti o diavoli. L’amicizia è ignara di questo fatto perché superficialmente si basa su accordi verbali che nei sentimenti non devono mai esistere, è l’amore che fa da se, è il desiderio biologico di piacersi che completa il disegno. Se poi uno dei due contendenti possiede capacità materiali e sociali che l’altro non ha è la fine: si instaura una guerra fredda che nessuno dei due si accorgerà mai di portare, se non….nel momento in cui compare lei, bella come mai, odorosa di voluttà e di desiderio che farebbe svegliare un morto. In quel momento il più furbo cercherà nella finzione del dialogo il modo per sopraffare l’altro, mentre l’altro si chiuderà in se, aspettando che un meteorite cada dal cielo sul groppone dell’amico per fare la stessissima cosa che egli stava subendo. La donna in tutto questo non si accorgerà di niente, in quanto possiede solo i sensori per gli alti sentimenti e non per quelli bassi che lei, con grande maestria, elegantemente finge di non considerare. Alla fine rimangono i cadaveri dei due duellanti, molte penne ed una amicizia che ha perso per sempre quella verve iniziale, che nessuno potrà riprendere. L’amore fraterno è fatto di più odio di quanto lo sia un compiaciuto accordo tra simili, ricco di schemi e regole; se non interviene nessuna donna il primo avrà la sorte migliore. L’amicizia finge di essere ignara di tutto questo e procede al buio fino a che non si tocca il fondo. Quanti dicono che l’amicizia non esiste, consiglierei di seguire poco schemi e regole quando lottano per qualcosa perché l'esistenza di un sentimento dipende solo dalla volontà che noi ci mettiamo per farlo esistere, mentre
se pensiamo che ci debbano essere delle condizioni di esistenza o meno di questa funzione, essa non esisterà mai . Non serve illudersi o bearsi di essere altruisti quando un amico guarda con occhi interessati la donna oggetto dei nostri pensieri e noi facciamo finta di non arrabiarci: occorre essere onestamente consci che un duello è alle porte e pochissime cose lo possono evitare. Solo il modo di affrontare questa contesa locale decreterà il numero esiguo di possibilità che l’amicizia possa essere ripresa. E non fingiamo di farci da parte perché, se pur succede, la coscienza ci chiederà una parcella molto salata perchè gli istinti mancati portano all'odio molto più velocemente di una amicizia ignara. Quindi val la pena, anche in questo caso di andare in guerra per far si almeno di sconfiggere l'ipocrisia. Le parole non servono quasi a niente quando ci sono in mezzo i sentimenti: l'amicizia esiste se cerchiamo di non definirne i limiti.
Fonte: Bruno Russo
 

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