Scioperi e accordi, indulto e liberalizzazioni:la politica italiana si organizza per un processo di tira e molla che non rispolvera la politica, ma la logora anche perchè si comporta come una forza che sollecita il meccanismo del motore economico in modo irregolare, non armonico, causando la sua possibile rottura futura. Un'ulteriore evidenza di tutto ciò trovasi nelle critiche che arrivano dal presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo, che in passato era stato duro anche con il cavaliere Silvio Berlusconi.
Ma allora c'era una situazione ben diversa, in quanto con la reale e concreta liberalizzazione che il governo di Berlusconi stava cercando di perpetrare, in ambito di Confindustria si aveva una rapida ascesa di nuovi imprenditori rampanti ma sicuramente preparati, i quali avevano i numeri per sfondare e quindi non mancavano di dare filo da torcere ai più grossi, fino a Diego Della Valle ed altri. Adesso c'è una situazione ben diversa, quasi diametralmente
opposta e forse peggiore per Montezemolo e soci, in quanto lo stesso
immobilismo del governo attuale che si traduce in liberalizzazioni fumose e di cartapesta, alla fine dà spazio alla politica statalista perchè iriduce i margini di intervento delle aziende nei mercati e permette allo stato di influenzare la crescita ed il movimento di queste con tasse e balzelli come un tempo.
Infatti le parole del presidente di confindustria parlavano di assenza completa dei necessari tagli ai costi delle imprese in generale, soppiantati dalle maggiori tasse sulle stesse, in pratica nessuna liberalizzazione concreta e conforme alle esigenze di mercato ma solo tanta debolezza. La spesa pubblica in sostanza non è stata ridotta e all'orizzonte non si intravedono neanche gli sforzi necessari per poterla in qualche modo portare a quei valori minimi richiesti. Se poi a questo aggiungiamo la scarsa coesione esistente tra i banchi dell'Unione, si delinea uno scenario quasi apocalittico, che sicuramente non fa bene al mercato ed alle stesse imprese. Le parole del Presidente di Confindustria sono state seguite dal silenzio del governo,che evidentemente ha in questo periodo troppi scheletri negli armadi per poter controbbattere le cocenti critiche ai suoi primi passi. Ma qualcuno alla regia dovrebbe pure accorgersi che le critiche di Montezemolo sono state trasmesse e redatte da un giornale straniero di grande fama come il Wall Street Journal e non credo, che una tale cosa rappresenti robetta da nulla, soprattutto se esprime la completa delusione nei confronti dell'operato di un proprio governo.Il protagonismo non paga ma tantomeno la mancanza di prevedibilità economica e politica, che un governo che presenta una ipotetica alta professionalità di intenti e programmi, dice di possedere. Il meridione in
tutto questo resta ancora al palo, impantanato in altri problemi come quelli degli enti locali che in relazioni alle grande imprese,rischiano di restare impotenti ed immobili nel processo di miglioramento del paese attraverso i grandi progetti.
Bruno Russo.
Fonte: Bruno Russo