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23/03/2007 ARTICOLI.  
Bruno Russo- ACCAREZZANDO L'ARIA ( da 'Il ROMA' del 26/01/07 pag. 24 )
L’arte e la cultura sono elementi complanari di un solo fenomeno: il
sentire comune dell’individuo, che ora è confuso avendo perso molti
riferimenti, tanto che si parla di “plasticità dell’ibrido”; definizione
che ricorre in alcune rappresentazioni d’arte contemporanea. In una di
queste si cita il movimento del corpo, come la maniera per comunicare ciò
che sfugge, dati i vorticosi ritmi di vita. Questo per spiegare l’inusitato
interesse, che sta nascendo per la danza del ventre : Gilda Ferone, in arte
Jada, è a dire di molti la sua migliore rappresentatrice perché, mettendo
da parte la messaggistica che emerge dalla sensualità di un ballo, ella fa
planare il suo fare nell’armonia pura, che non conosce malizia, che
oltrepassa il significato del male e del bene, raggiungendo lo stato
primordiale dell’Eden naturale, sede della pace tra gli uomini, nel quale
ogni significato da noi attribuito alle cose si sconvolge, per assumerne
uno esclusivamente benevolo. Jada, in ogni sua rappresentazione, portata
come un sogno sulla morbida piattaforma di un meraviglioso tappeto Shiraz,
disegna le dolci note delle mille ed una notte, lontane dalle umane
storture, che per colpa dei fondamentalismi hanno fatto affondare anche la
cultura orientale, nella melma della distruzione culturale del
materialismo. Lei cerca di parlare articolando le dita ed il corpo e
dipingendo una tela speciale con i suoi veli colorati, che le volteggiano
intorno come essenze orientali. Ogni pregiudizio si dilegua sotto il suo
letto persiano e mi ricorda tanto ciò che il nostro Pontefice ha detto
durante il suo recente viaggio in Anatolia: il Dio dei Cristiani e dei
Musulmani è uno solo e deve aiutare ad entrambi a trovare la giusta via.
L’essenza del messaggio è nell’anima della sua danza: la bellydance, per
chi non lo sapesse, nasce da una pratica antica dedicata alla partoriente,
per facilitarne le doglie, un antidoto al dolore nel fantastico preludio
alla gioia per la vita che nasce. E’ questo che sfugge alla nostra
attenzione e che Jada suscita in molte coscienze: il ritrovato interesse
per la natalità come miracolo, la cui musica dipinge le note della
meraviglia, dal dolore alla ritrovata felicità. Dall’altre parte del
fiume, quello che si attraversa solo con la fede, che spacca le montagne e
divide i mari, c’è lo scetticismo e la prevenzione, entrambi prodotti del
materialismo marxista. Jada invita con la sua dolcezza ad entrare in un
regno, sede della vera spiritualità, nella quale gli esseri si mettono con
la loro grazia a disposizione degli altri. La prova evidente è che lei è
l’unica a completare il suo spettacolo, con un compagno di scena singolare:
un serpente di nome Artisio; un boa Constrictor Imperator, la cui docilità
è assicurata. Non a caso, alla fine dei suoi spettacoli, sono i bambini
che con la loro bontà e trasparenza, riescono ad avere il migliore contatto
con l’animale, che si diverte come un cucciolo a volteggiare tra le loro
tenere mani. Sembra strano tutto questo, ma se uno ci pensa è il risultato
di essere entrati per pochi attimi in un altro mondo, dove non esiste la
cattiveria e l’ipocrisia dell’uomo che deve sempre trovare un pari suo per
nascondere la sua mancanza. Jada è l’umile regina di un sontuoso messaggio:
l’ accompagna accarezzando l’aria per fare posto ai pensieri buoni, di modo
che l’anima possa liberarsi e volteggiare verso un nuovo Paradiso.

Bruno Russo.
Fonte: Bruno Russo
 

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