Bruno Russo- SI AL REFERENDUM ( da 'Il Secolo' del 23/06/06 pag. 14 )
Il motivo catalizzatore per andare al voto si trova nell’emblematica
anarchia che albera nelle finanze locali, dove ogni comune può diventare
imprenditore di se stesso e , alla fine, determinare ancora una volta la
sconfitta del contribuente locale. Esistono spazi che altro non sono che un meandro disordinato di partecipazioni, non sempre limpide, che
caratterizzano l’intervento dell’attore del pubblico anche in quei settori che dovrebbero totalmente e senza eccezioni, essere affidati al libero mercato. E’ stato provato recentemente che queste partecipazioni oscure, controllate da vari comuni, si traducono a conti fatti in un supero di 13 miliardi di euro. Sono allarmato nel riscontrare dall’informazione, che esistono in sostanza società che si tuffano in quei settori, come quello elettrico, nei quali gli enti locali sono azionisti assoluti di riferimento, determinando degli eventi che alla fine convergono nella detrazione a carico del povero cittadino. Ma i poveri cittadini siamo noi, per cui occorrerebbe informare completamente i cittadini sul significato della consultazione referendaria imminente: ma la disinformazione da parte del governo regna e determina lo scollamento anche con la stessa componente progressista, che disdegna il conservatorismo istituzionale in genere e vorrebbe una certo ritocco della carta costituzionale del ’48. Ma il governo non vuole aprirsi a nessuno e sta facendo della propria Istituzione una trincea, dove si arrocca con il fucile spianato e non lascia passare nessuna innovazione. Ma a lungo andare, da questo muro di pietre fredde, dovranno issare la bandiera bianca ed arrendersi all’evidenza di essere rimasti soli, riproducendo proprio quell’assolutismo che a chiacchiere cercano di combattere.
Bruno Russo Fonte: Bruno Russo
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