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04/07/2008 ARTICOLI  
Bruno Russo-UNA OPPOSIZIONE RESPONSABLE ( da 'Il ROMA' del 04/07/08 PAG. 22 )
Ho sempre pensato che un governo ottimale debba essere come quel meccanismo che genera il moto, formato da una ruota dentata motrice e una mossa. La prima è la maggioranza e la seconda l’opposizione. Che serva il dialogo in Italia, doveva essere una certezza conclamata, richiamata anche dalle alte cariche istituzionali che hanno parlato di “opposizione responsabile”, ma non può essere così, o almeno non nei termini che si sono posti. Il dialogo è stato voluto dal nostro premier Silvio Berlusconi, il quale ha inizialmente parlato con toni molto concilianti; ma certe volte la gentilezza può irretire chi ha un bagaglio politico che non si svuota di luoghi comuni e prevenzioni, che sono da sempre le armi di chi non ha elementi validi per contrastare l’emendamento legiferante, con uno diverso e migliore. Ricadere da questo angolo morto alle solite baruffe parlamentari sul conflitto di interessi, sulle leggi ad personam e sull’antiberlusconismo strumentale e atavico, un po’ noioso e demodee direi, il passo non è lungo. Ma irretisce il fatto, che l’opposizione attuale si sia vestita di nero, nel momento in cui doveva andare in sposa alla democrazia diretta richiamata dalla nuova politica. Ha indossato l’uniforme del governo ombra, che essendo composto da ministri come se fosse un vero governo, mi ha già fatto intendere che essa non aveva nessuna voglia di collaborare, ma partire col vittimismo tipico delle organizzazioni non allineate con le istituzioni. Adesso il leader del Partito Democratico parla di “fine del dialogo”, nonostante che un suo collega ribelle, ex pm, si sia permesso di chiamare “magnacci” molti esponenti del governo attuale. Ma se le “prostitute” corrispondenti siamo tutti noi, perché il governo ci difende da uno sfruttamento tassatorio, giuridico e garantista della strada ove ci aveva , tutti noi, posto il precedente esecutivo, allora ne siamo onorati, perché abbiamo dato l’anima e il corpo alla politica nonostante che essa ci aveva traditi più volte, ritornando a votare come se niente fosse successo e chiamando alla guida del Paese una formazione sicuramente più seria e responsabile. Ma, purtroppo, la ruota mossa non si muove, non è abbastanza oliata da un sistema che, grazie al governo, non vuole più essere consociativista costi quel che costi, assicurando ai cittadini la protezione necessaria da tante ingiustizia subite, anche a costo di prendere provvedimenti impopolari. Si, quelle leggi che sono una “costrizione” e non una normalità, come la stessa legge sull’immigrazione. L’opposizione non lo ha capito o non lo vuole capire, o addirittura è invidiosa di una responsabilità che sta mettendo la maggioranza in grado, di fare accordi interni senza le baruffe delle grandi coalizioni controverse, che da sempre in Italia ha contraddistinto il centrosinistra. Ma non sanno, e forse neanche il popolo lo sa, che il primo oltraggio lo fanno proprio a noi, che rischiamo di andare in piazza dopo soli pochi mesi , per gridare allo sfascio o per difendere una cosa che è stata l’espressione della volontà dei cittadini. Per rosicare il filo elettrico useranno di tutto, riesumando tutti i casi del mondo, da Ustica a Moro, se necessario, ma nulla che rappresenti la valida testimonianza della necessità urgente del Paese. Il risultato è che si vive male, a meno che non ci sia il coraggio da parte di chi i numeri ce li ha, di generare il moto anche senza ruota mossa, creando un motore ad iniezione diretta, usando la democrazia per dialogare solo con chi vuole dialogare, scegliendoli opportunamente in ambiti esterni a quelli che guidano una opposizione, che pensa ancora a perdere il tempo per creare correnti interne con nomi strani, quando la destra, molto tempo fa, disse basta al correntismo e da qui giunse, dopo un percorso, al Partito delle Libertà.

Bruno Russo

Fonte: Bruno Russo
 

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