Ma quale Unione, se la quercia, se non altro per il suo simbolo, dovrebbe
rappresentare una pietra miliare nell’ipotesi futura di un Partito
Democratico e invece si trova, nervosamente, a discutere sulla valenza
della sua identità? Il timore di essere una minoranza, nasce semmai
dall’azione del premier che riesce a tenersi in piedi dando spago alla
parte più estrema, che se si agita troppo rischia di fare tremare l’intero
esecutivo. Lo dimostra anche la morbidezza con la quale Prodi ha commentato
il corteo di Vicenza, la tacita accondiscendenza con la quale si sono
premesse le poltrone agli ex terroristi e ultima, la probabilità di
spostamento della base di Vicenza. Sono manovrine tese ad accrescere
l’influenza del premier a danno di coloro che rappresentano gli altri
elementi leganti del composto chimico: vince ancora una volta la politica
delle affermazioni personali rispetto a quella delle grandi coalizioni;
mentre a destra si consolida compatto un fronte di umori e di idee che
raccolgono di ora in ora i favori della gente.
Bruno Russo
Fonte: Bruno Russo