Bruno Russo- LO STRADIVARI IN NERO ( da 'Il Secolo' del 10/05/06 pag. 14 )
Non voglio fare una sviolinata in favore di An, anche perché non serve, ma quando si legge che la compagine di Fini scende in campo per evitare il massimo danno che non è solo Massimo D’Alema ma la divisione del Paese, non si può non gridare che ancora una volta la destra ha colto il seme giusto. Chiedere un nome nella rosa dei Presidenti della Repubblica che unisca, invece che dividere, vuol dire lavorare per l’Italia e non per il potere dei partiti che ha già fatto in passato tanti danni. La strategia della riduzione del danno, dell’evitare l’arroccamento uscendo allo scoperto, per fare una proposta in nome di un dialogo che non è parola simpatica a sinistra, è la riprova dell’intelligenza e della maturità con la quale si vuole porre sul colle
una personalità integerrima come quella di Ciampi, che se non è lo stesso
Ciampi, almeno può essere la meno controversa all’interno della nuova
maggioranza. Questa filosofia è la stessa che ha unito la destra classica nei momenti difficili, un principio che non sarà mai perdente, una realtà di contenuti che dall’altra parte è presente solo nominalmente, nella parola ‘Unione’, ma che poi è stato cancellato abbondantemente da questi girotondi infiniti, di personaggi che ruotano intorno al tavolo dei Ds e del nuovo esecutivo, senza che la roulette si fermi per fare uscire il numero giusto. Le baraonde possono servire a chi vuole distruggere invece che costruire, ma quando serve ordine e stabilità politica, da destra è sempre pervenuto un messaggio chiaro ed efficiente per gli interessi dell’Italia.
Bruno Russo Fonte: Bruno Russo
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