Ciampi è un impasto ben temperato di ingenuità e di astuzia. Ha mantenuto
la curiosità di un ragazzo verso le cose, non si sgomenta davanti alle
difficoltà, ha una salda e allegra fiducia che col lavoro e l'impegno si può venire a capo di quasi tutto. Ma sa anche leggere con freddo calcolo le situazioni. Non si fa incantare dalle parole; è molto attento, invece, al rapporto delle forze, ai moventi degli uomini, al conto delle probabilità. La decisione di tornare privato cittadino l'aveva presa da tempo, e le ragioni
stanno tutte nella paginetta in cui ha reso pubblica la rinuncia. A quelle, se n'è aggiunta un'altra, la fragilità del quadro politico uscito dalle elezioni. A nessuno sfugge l'acrobaticità del compito che sta davanti a Prodi; ed è altrettanto chiara la volontà di Berlusconi: fare di tutto per portare presto il Paese a un nuovo voto. E in caso di vittoria, reclamare per sè il Quirinale appena ve ne fosse la possibilità. Tutto questo non sfugge a nussuno; tanto meno a Ciampi. E dunque: ha fatto la scelta giusta. Ci ha rappresentato tutti con grande dignità, e meglio di come stiamo. Lo rimpiangeremo.

Aldo Carboni.