Bertinotti possibile Presidente della Camera? Diciamolo, è la fine di un
mito per molti, un mito che è stato rivitalizzato continuamente, quando la
sua voce per bene e accomodante, ha fatto capire con garbo che i suoi
ideali non avrebbero mai accettato il compromesso, ed invece non è stato
così. La cosa più grave è proprio essere certi che con lui al governo, non
si rischia più di fare cadere un esecutivo come nel 1998, quando il
tartassamento imposto da tangentopoli fu seguito da una finanziaria che per
adeguarsi all’euro era improponibile proprio verso le categorie meno
abienti: il suo ‘niet’ è stato da sempre considerato un regalo a
Berlusconi, un regalo che al di là di maldicenze e critiche generiche non
era altro che la manifestazione di una coerenza politica. Invece adesso non
è più così ed anche il gentil signore si lega al coro di incoerenze che
solo alla fine ha capito che la politica della distruzione dell’avversario
non paga a nessuno. Troppo tardi caro Fausto, perché gli elettori amano
proprio i politici controversi che agiscono in coscienza e mantenendo
sempre inalterate le proprie ideee, anche se negative, certe volte. Se la
sua cravatta di cachemire, in mezzo ad una aria da radical-chic di sinistra
faceva tanto trend, adesso sarà irrilevante tra i 4 milioni e mezzo di
indennità, l’appartamento di rappresentanza e la macchina con autista e
scorta.
Bruno Russo
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