Non solo tecnica mista e olio su tela; l’impianto espressivo delle opere della nota pittrice Sonia Riccio è un insieme di percorsi svergolati di un’anima alla continua ricerca di un’emozione indotta dalla mancanza di linearità della vita, tanto da conferire all’osservatore posto innanzi alle sue opere, la sensazione che molta dell’arte al di fuori dei criteri concettivi di Sonia, sia il risultato artefatto di figure squadrate o troppo espressive, che non possono lasciare quel vivido recipiente non sempre presente in un raffresco, ove poter noi mettere il resto, e confezionare l’emozione. Lei sembra nascondere l’essere dietro una curva, una iperbole del nostro destino, per attendere, donandoci i colori giusti attraverso figure che possono sembrare anche nastri, foulard, piste spettrali o fantastiche esibizioni di una generosità che le appartiene. I colori di un destino raccolto con una sensibilità femminile di tutto riguardo, che possono anche essere biechi o l’insieme del bianco e del nero: dimensioni di colori che possono essere anche il superamento di un momento difficile, quando la luce non passa attraverso l’orpello delle nostre attese, e non si tinge delle espressività dell’iride; ma alla fine anche ciò diventa bagaglio e può indurre maggiormente chi guarda, a capire che spesso i punti migliori della vita sono quelli delle sensibilità condivise, che solo l’arte può porre in essere.
Figure che appartengono ad una ampolla plumbea d’acqua, quasi mistica, ove regna la dimensione ancestrale della vita.
La sua femminilità traspare dalle tele come una danza di stoffe che si accomodano sulle cose concrete, e sulle quali potersi porre per osservare in basso, per poter apprendere dall’infinitesimo che c’è un infinito che ci aspetta, e che certe volte ci pugnala, ma che dobbiamo saper cogliere, non come nuvole che nel prendere forma sembrano dirci qualcosa, ma come una danza di un pennello e del contorno animoso delle nostre propensioni. Esse da sole devono stanare il timore che la propria individualità non sia curata, perché dentro ognuno di noi esiste, incappucciata, l’estrema possibilità di contare qualcosa e di essere felici, prima di perdere i fili che ci tengono ancorati al mondo e che noi tendiamo quando sentiamo la regolarità disattendere. Nelle sue opere infatti , i pochi tratti, restano sottesi da curve possenti che nel dominarci diventano strade impercorribili: un messaggio di immensa tenerezza e forza di vita che contraddistinguono l’artista.
Sonia Riccio ha diversi appuntamenti a suo corredo; come la personale di arte contemporanea a Palazzo Migliaresi in Pozzuoli del 2009, e allo Spazio Utopia di Campagna in provincia di Salerno del 2010 per “Le porte dell’acqua”. Adesso prepara il suo più importante evento che caratterizzerà la presenza di molti artisti di pittura contemporanea campana, in una personale allestita presso il suo studio laboratorio di Pozzuoli.

BRUNO RUSSO