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06/06/2011 ARTICOLI  
Achille della Ragione- [ CULTURA ] SOPRAVVIVERE ALLA FINE

L’ultimo libro di Eric Hobsbawn, uno dei massimi storici viventi, Come cambiare il mondo. Perché riscoprire l’eredità del marxismo, dopo il grande successo in Inghilterra è stato prontamente tradotto in italiano e costituisce una delle più eccitanti avventure intellettuali per il lettore, grazie alla libertà di giudizio ed all’originalità delle tesi proposte.
L’autore riesce a convincerci(e forse convincerebbe anche Berlusconi se decidesse di leggerlo) che il sommo filosofo tedesco non è affatto superato, bensì le sue teorie lo fanno apparire come uno degli scrittori più attuali del XXI secolo.
La dilatazione planetaria dei mercati(merci, idee, culture e stili di vita), la concentrazione del potere, non solo economico, in poche mani e l’instabilità patologica del capitalismo, hanno provocato, soprattutto negli ultimi anni, crisi periodiche, recessioni, disoccupazione di massa e insanabili diseguaglianze sociali.
Bisogna cambiare il mondo, correggendo gli errori del capitalismo e per fare ciò è necessario ed urgente che di nuovo la politica abbia la supremazia sull’economia. In passato il new deal americano ed il riformismo social democratico europeo ci sono riusciti, anche se parzialmente, bisogna ripercorrere questa strada con energia, per domare un capitalismo selvaggio che provoca più danni che benefici.
La società capitalista ha prodotto una sterminata quantità di beni senza dividerli equamente e la merce ha assunto una posizione predominante, dal sapore incantatore e feticista, relegando l’uomo in posizione subordinata.
Marx ci indicava una ricetta basata sull’abolizione della proprietà privata, l’eliminazione del mercato e la concentrazione dei mezzi di produzione nelle mani dello Stato; purtroppo, pur avendo previsto con due secoli di anticipo i disastri del capitalismo, non ci ha fornito un’idea precisa di come far funzionare il socialismo, adeguandolo alla natura individualista e profondamente egoista dell’uomo, il disastro lo hanno poi provocato i suoi discepoli da Lenin a Stalin.
Il capitalismo al suo apogeo mostra tutte le contraddizioni di un sistema teso alla produzione, che umilia l’uomo e le sue esigenze di giustizia sociale, i crac continui hanno evidenziato quanto soffra il capitalismo di fondamentalismo, una triste malattia dei nostri tempi agitati, bisogna scoprire al più presto una formula giusta senza perdere i benefici del progresso e della produttività e rileggere Marx con occhi nuovi può essere molto utile per tutti.

Achille della Ragione







Fonte: Achille della Ragione
 

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