LE LETTERE SOSPETTE AL “TIMES” DI HENRY WREFORD.
Dopo l’incontro “librinredazione” per presentare i messaggi vividi della cultura dei giornalisti campani, dedicato a “Lettere al ‘Times’ da Capri Borbonica di Roverto Ciuni”, discusso in studio tra Federica Cigala, Ermanno Corsi, Massimo Lo Cicero e Ernesto Mazzetti che ha curato la redazione del volume “proseguendo” l’opera stessa di Ciuni, il panorama storico culturale dell’Unità d’Italia sembra più attuale, per il chiaro scuro sulle intenzioni reali dei napoletani di “voler” voltare pagina e uscire dalle mille contraddizioni.
Henry Wreford era il reporter d’eccezione del Times o una supposta spia, che relazionava gli umori del popolo del Regno delle due Sicilie, intriso da netta chiusura politica e conservatorismo che si scontrava con l’anelito nazionale e risorgimentale. Napoli stava per lasciare lo scettro di capitale, mentre tra sporcizia e lassismo presenti ieri come oggi, gli osservatori esterni l’apprezzavano sempre di più per l’arte eccelsa e gli eleganti ritrovi .
In una realtà difficile da esprimersi liberamente, Capri era l’interfaccia ideale dell’elite intellettuale internazionale. Una normale ricerca di scienza, tecnica o letteratura del periodo, porta facilmente oggi all’isola azzurra, ma rimanda per testi e riferimenti, in biblioteche e ambasciate europee; mentre una domanda che i convenuti si sono posti, è come sia possibile che un sindaco che ha risanato la città, Nicola Amore, abbattendo intorno al 1888 molte abitazioni per fare posto a nuove strade, non sia menzionato.
Grazie all’attenzione giornalistica di Roberto Ciuni e alla continuazione di Ernesto Mazzetti, si è ricomposto in volume, anche con figure marginali seppur catalizzatrici degli eventi, il ritratto di Henry Wreford, che gestì la cronaca con netti sentimenti antiborbonici, che come tanti influenzarono l’opinione pubblica britannica: un regno, le due Sicilie, definito dalla nota frase di Sir Gladstone “negazione di Dio in terra”, ma che lo stesso Mazzetti ha inteso ridimensionare al cospetto di ben altri carnefici della storia coeva.
L’impressione che se ne trae alla fine è che, la criticità del raccordo tra la conservazione del sud e l’unica componente di modernità al tempo rappresenta da Carlo Alberto, deve essere sottolineata alla luce dei chiari sentimenti di “libertà dalla tirannia” di molti cronisti dell’epoca, per far riflettere una città che oggi si tiene strette tradizioni e sregolatezze. Si segnala infine che l’Ordine dei Giornalisti, ha deciso di istituire il Premio Ciuni per il giornalismo, una manifestazione a cadenza biennale che si terrà a Capri, con la collaborazione della “Fondazione Capri”; presidente di giuria sarà Ernesto Mazzetti mentre segretari del premio saranno il giornalista RAI Antonello Perillo e l’editore de “La Conchiglia” Riccardo Esposito.
Bruno Russo
Fonte: Bruno Russo