Diecimila morti, poi il doppio, poi il triplo e la rivoluzione libica diventa carneficina senza giustificazioni. E’ il tributo alla storia che il divenire dei popoli, adopera
per mezzo dei potenti, che disprezzano il popolo e come tale cercano di tenerlo a bada con qualsiasi mezzo. Poi, quando tutto è perso, parte la follia. In ritardo, come
tutte le cose, la rivolta fa la sua eco in Italia, dove i prezzi dei carburanti sono già alle stelle e, guarda un po’, la città che detiene il trofeo è proprio Napoli, e la
Campania ha il primato nell’intera Europa. Ora Gheddafi promette lagrime e sangue agli Stati che vogliono rafforzare gli insorti, e il petrolio, dove andrà a finire? Molti
riflettori delle inchieste non sospette, illuminarono già da tempo un distributore di San Giovanni a Teduccio che erogava addirittura la benzina più cara d’Italia: 1 euro
e 648 centesimi al litro, che corrisponderebbe come più volte sottolineato a 72 centesimi in più rispetto alla media ponderata dei prezzi per tutta la regione
Campania. Ricorderei a tal riguardo, che tale media conteneva anche i 3.1 centesimi di supero del prezzo imposto disposto nel 2003 dalla giunta campana, nell’ambito
del primo ventaglio di provvedimenti contro la crisi del settore sanità. Gli organi competenti latitano e il loro controllo è limitato dalle opportunità della speculazione,
che proprio dalle nostre parti è abituata a trasformare il danno in dono, e se non ci è riuscito con i rifiuti è perché il danno viene proprio dalle nostre mura domestiche.
La Federconsumatori invita a fare attenzione alle truffe ma così facendo, assegna ancora una volta ai cittadini il compito di porre rimedio a una situazione,
diventando controllori e poi sicuramente unici gestori, di un problema di difficile risoluzione.
Bruno Russo
Fonte: Bruno Russo