Sembra un titolo da manuale “Come eliminare i giornalisti”, ma è una serie di mosse necessarie sullo scacchiere delle opportunità, per svelare le autodifese del mestiere oggi più discusso, che l’autore Gabriele Bojano, Caposervizio al Corriere del Mezzogiorno, ha notato nel suo lavoro, partendo da un semplice fatto di permalosità per delle foto carnevalesche pubblicate: nasce così un libro utile a chi vuole essere giornalista, presentato con l’autore nella sede storica de Il Denaro Martedì 15 Marzo, in seno a “libri in redazione”, incontri dedicati a pubblicazioni di giornalisti campani. Una galleria di 50 personaggi raccolti in 9 categorie principali, le cui discrepanze corrispondono a fissazioni per niente sciolte al calore dell’obiettività: una passerella formata da attori della carta dall’ansioso al pieno di se, dal distratto al furbetto di quartiere, dal tecnico all’introspettivo. Bojano ha confessato altresi di voler salvare il giornalista “locale”, sotteso dalle mille insidie idiomatiche e sociali, ma non il giornalista “dracula” che attira soprattutto i giovani per succhiarne il sangue: ma esistono cronisti che vanno oltre la periferica di controllo, scendendo dal “tecnico” ai meandri più scoscesi dell’anima? L’ironia gradevole di Bojano dissipa ogni dubbio, mettendo a nudo le componenti dell’immagine coeva di categoria in un unico affresco da rieditare. Un quadro simpatico condito con la caricatura che sa ammorbidire i giudizi, ma fissa anche la mossa finale per eliminare il giornalista: il consiglio su come colpire dialetticamente le sue certezze per spezzare i picchi dei suoi eccessi.
Il libro, edito da Mursia e con la prefazione di Maurizio Costanzo, svela i cacciatori di evidenza con l’arma dello scoop, nonché i mostri dell’autocelebrazione che con apparente scioltezza e cordialità mettono ko chi ne minaccia le posizioni, fino al multi celebrato giornalista televisivo in continua ricerca di happening e majorette per confondersi con l’intorno: sono tutte pedine destinate a cadere sotto l’onda dell’anomalia, che avvolge la lotta continua per sfondare, ove le normalità diventano eventi da narrare, e le sregolatezze la tendenza da promuovere. L’incontro ha goduto di due illustri presenze; Giusy Franzese giornalista de Il Mattino, che ha sottolineato tra l’altro le sue esperienze, che non possono trascurare il ruolo della donna, sotteso ancora ai paletti per la concreta ascesa ai vertici; nonché l’erudita pennellata di Ermanno Corsi che ha letto alcuni passi del volume, sottolineando come la gradevolezza dei contenuti esprime il desiderio dell’autore di riedificare con simpatia un mestiere, centro di gravità dell’interesse introspettivo dello stesso giornalista, che deve accorgersi di aver perso la bussola degli obiettivi, attraverso la spigolosità di certi suoi comportamenti. A tal uopo vale l’iniziale augurio di Costanzo: “ ai piccoli di diventare grandi e ai grandi di ricordare sempre di essere stati piccoli”; un invito ad essere non tanto umili, ma desiderosi di ascoltare e apprendere, perché la migliore cronaca diviene sempre da meraviglia tradotta in verbo. L’incontro, condotto da Federica Cigala sarà trasmesso sul digitale terrestre di Denaro tv. Come eliminare i giornalisti? Ponendoli nell’affresco dei propri eccessi, per rigenerare dall’ironica evidenza delle cose una professionalità senza dubbio migliore.
Bruno Russo
Fonte: Bruno Russo