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31/01/2011 ARTICOLI  
Bruno Russo- [ CRONACA ] LA SOLIDARIETA' IN CRISI
Un compito civico di non trascurabile spessore, è anche sottolineare e, perché no, arrabbiarsi di fronte al perpetrarsi della crisi sanitaria e sociale che interessa molte strutture campane per mancanza di adeguati sostentamenti economici.
Anche nell’isola caprese, dorata e azzurra da un lato, ma spessa toccata dal letame del disaccordo e del degrado, alcuni centri per la cura di bambini e anziani ammalati e sofferenti, stanno per chiudere: per esempio i conti in rosso comportano l’interruzione delle terapie al centro Anffas, con conseguente nascita di un comitato spontaneo per studiare azioni di protesta e, ovviamente, reperire i fondi necessari per evitare la chiusura definitiva della struttura.
Parliamo di un centro riabilitativo a livello di vera e propria Onlus, che ha una caratteristica più che singolare per tutta l’isola: è l’unica, pur operando dal 1991, con cogenti difficoltà logistiche ed economiche che hanno raggiunto il massimo della curva resistiva proprio in questi giorni. Da luglio l’associazione è stata costretta a ricorrere a decreti ingiuntivi e società di factoring, che purtroppo sono cadute sotto la scure dell’ultima finanziaria.
Il problema più grande è stato però la mancanza del sostegno finanziario da parte dell’Asl Napoli 1, vedendosi costretta a sospendere i predetti trattamenti ambulatoriali, e anche a domicilio per coloro che non possono spostarsi, nientedimeno che a tempo indeterminato, con l’accompagnamento sgradevole dei licenziamenti inevitabili.
Chi può, rifletta sul fatto che stiamo parlando di una necessità per niente comune ad altre, perché molti non sanno che Capri è un luogo dove le malattie genetiche e terminali, coinvolgono da decine e forse centinaia di anni, bambini e anziani in un unico alveare di malesseri e promiscuità. Le seconda ricade nella debolezza ospedaliera di cui l’isola soffre, avendo solo il Capilupi come struttura, e una pressocchè assenza totale di centri sportivi finalizzati alla riabilitazione dinamica dell’individuo.
Molti lamentano anche l’assenza di piscine adeguate, visto che il nuoto è l’esercizio ideale per la riattivazione di una elasticità tonica della propria corporatura.
Ne consegue che un centro come l’Anffas non solo è necessario, ma anche indispensabile, nel senso che un eventuale decentramento, relegato alle soluzioni della città di Napoli, sarebbe impraticabile e non per mancanza di volontà. Per non parlare della gente che lavora in tale Onlus, sia isolani che cittadini, il cui distacco sarebbe lesivo non solo della propria realtà economica ma anche di uno speciale attaccamento ai pazienti che ha corroborato in maniera sinergica e produttiva il rapporto psicologico che non può eludere la componente affettiva creatasi nel tempo.
Ci sono momenti di riflessione sui problemi discesi dalla crisi economica globale ma ancor più partenopea, causa i tanti danni aggiunti dalle mancanze dei responsabili di tutta la sanità della Campania, che si dovrebbero ricondurre non tanto allo scontato lamento moralista come avviene in tante cose oggi, ma porsi quasi spiritualmente in un conflitto animoso personale, che non può non partecipare ad un protesta pacifica, per un fatto che lede alla base la capacità di affettività che nel lavoro, come in altre cose, crea i risultati inaspettati.


BRUNO RUSSO.


Fonte: Bruno Russo
 

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