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22/02/2010 ARTICOLI  
Bruno Russo-LA COESIONE POLITICA A VILLA BORGHESE ( da 'Il ROMA' del 22/02/10 PAG. 22 )
Il momento politico che si avvicina, e che riguarda la possibilità di imprimere un nuovo rinnovamento alla Campana, trova come protagonisti coloro che sono stati sicuramente più tartassati dalla proliferazione di concussioni ed interessi vari e che, proprio a tal uopo, dovevano perdere la fiducia nelle istituzioni: i comuni del napoletano, che dal litorale flegreo al monte Somma, circondano la nostra città. Occorre notare che nel silenzio delle amministrazioni locali, che si sono trovati in un pantano dove muoversi è oltremodo difficile, la macchina dell’intelletto si è mossa grazie all’incessante lavoro dei politici del PdL che hanno pensato bene di raccogliere la gente comune in spazi opportuni dove dialogare e fare amicizia. Un esempio è stato l’incontro a Villa Borghese a Marano di Napoli, che vanta un ampiezza del proprio territorio tale da poterla chiamare “città”: Carfagna e Dionato sono due cognomi che integrano il nord dell’Italia e la regione Campana per un obiettivo comune, che al di là delle problematiche strutturali del luogo, rappresentano la sinergia politica che deve esistere tra un governo centrale e le amministrazioni locali, e che non si è mai tradotto in efficienza fin quando il centrosinistra ha arroccato le sue ambigue politiche sul piano delle impossibilità economiche e sociali che loro stessi avevano creato, sposando in pieno le tematiche arretrate dei governi che si sono succeduti in Italia fino a quello di Prodi, destra esclusa ovviamente. La sensazione che, come il sottoscritto, molti hanno raccolto intorno al ricco buffet e ad un sole che per poco tempo ha fatto capolino tra le ricchissime campagne della collina di Marano, è che la gente si rivolge ai nuovi politici del PdL con entusiasmo, senza fare domande polemiche o chiedere garanzie inequivocabili, senza resse, ma con la convinzione che Pietro Diodato, giovane di Pianura che è una parte di Napoli con problematiche assai affini a Marano, rappresenti assieme ad altri quel volto nuovo della politica che molti si aspettano è che lui ha garantito negli anni addietro, lavorando con serietà e abnegazione ai principi della sua parte politica, senza altri interessi e stereotipi vari. Le polemiche della politica si sono così arrestate accanto al sole di Villa Borghese e alla bellezza, perché non sottolinearla, di Mara Carfagna che contrariamente a tanti discorsi dei suoi delatori, ha dimostrato di essere preparata, convinta e soprattutto semplice, in quanto disposta al dialogo con persone altrettanto semplici, a farsi lungamente fotografare con loro senza scappare, a sorridere a tutti entrando in contatto con il primo requisito che i cittadini desiderano: un pizzico di serenità tra i mali atavici che assediano non sole le zolle ma l’anima di un Paese e dei suoi abitanti, come quel mitico “arrivano i nostri” che era il grido che da bambini provavamo, quando nei film di allora si attendeva che la sofferenza e l’assedio fosse sciolto dall’esercito amico. E infatti di assedio si tratta, un iterato attaccamento alle poltrone e alle politiche che hanno fallito, che ci hanno dato l’esatto volto degli ultimi amministratori; perché talvolta le dimissioni non sono l’evidenza oggettiva di una colpa ma una azione responsabile per lasciare in maggiore tranquillità le redini della gestione politica. Dall’altra parte della barricata abitano volti seri solo all’occasione, troppo conosciuti, che fingono di preoccuparsi dei cittadini, ma non sono disposti a regalare un sorriso di fiducia al proprio operato; come titolo in bianco a garanzia delle proprie responsabilità future.



BRUNO RUSSO

Fonte: Bruno Russo
 

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