Bruno Russo- MILLE SPLENDIDI E SILENTI SOLI ( da "Il Secolo" del 03/07/09 pag. 14 )
Non dobbiamo smettere di pensare e di parlare dell’Iran. Dobbiamo continuamente ribadire che in un mondo nel quale gli uomini non hanno saputo concepire il progresso come conquista della democrazia, le donne hanno afferrato lo scettro dell’azione e hanno messo, dalla cultura alla protesta, la loro immagine al centro della riscossa dovuta di un popolo. Un popolo che non è terrorista, ma brancola nel buio delle coscienze. Il web ancora una volta ha devoluto la propria discussa libertà di espressione, come veicolo dell’informazione reale e cruda delle cose. Le differenze ideologiche così espresse, diventano come differenze di etnie, ed esprimono un odio fraterno, che è biblicamente il più difficile da erodere. L’unica speranza è che un giorno l’Iran diventi come l’Iraq, un Paese vicino diviso da vecchie contese e guerre, che ha ritrovato una certa democrazia grazie al tanto discusso sforzo militare, che i delatori della storia hanno saputo solo criticare. Credo che la storia stessa un giorno rivaluterà addirittura la figura di Bush al mondo, non come una ritrovata concezione dell’essere, ma dalla considerazione che quando una dittatura arriva alle efferatezze più sconnesse contro il suo stesso popolo, è compito del mondo difendere ad ogni costo la libertà, anche se coadiuvati da interessi: quello che conta è il risultato, come avvenne contro Hitler. Mille splendidi soli stanno rinascendo in Iraq e potranno un giorno illuminare di nuovo anche l’Iran.
Bruno Russo
Fonte: Bruno Russo
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