Un merlo distratto tra gli usi e costumi andati, porta il nome e la bava di un antico destino. Che l'uomo sia segnato da una immane trascendenza e da una ignota discendenza, che ci fece eletti di testi spietati quanto profetici. Il tempo detta le sue conseguenze da sempre, perchè condisce le supposizioni e i ricordi smessi, come se un appannamento voluto riguardasse un mondo intero, e da lì partono le mille congetture e le teorie fameliche che fanno ingrassare i pochi, e impaurire i molti. Su certe cose, elettrici di una grande dichiarazione di non solitudine nei meandri dell'universo, è preferibile non addentrasi, anche perchè fatte a uso e consumo delle irrequietezze descritte, si stenderebbero sulla forma sottile di ciò che è voluto, mentre è una storia più strana e più antica, che non possiamo ricordare, ma che ci spiegherebbe l'iniquità o meno del nostro azzurro destino. Un profetico gruppo guidato dal fondatore Rahel, ha prima coniato il nuovo sistema supposto e poi lo ha condotto a mera riproduzione settaria di una ipotesi, resa anche politica. Ciò non interessa, perchè la storia è fatta di tanti eventi interessanti, i cui cronisti si sono ritardati a descrivere i tratti; ma su alcuni le parole non servono, perchè quando uno è solo la cosa si sente, così come quando uno non lo è. Salici piangenti di poemi scientifici quanto fantastici , accompagnano la comparsa di una clonazione, poi guidata, poi scomparsa nelle fronde paludose della Corea, senza dire niente di compiuto, soprattutto niente di certo. Così a noi resta ammirare il cielo, alcuni lo fanno conme attesa di qualcuno che non c'è, altri lo fanno nella speranza di accaparrarsi un altro dominio. Un merlo distratto ha intanto ripetuto alla storia il verso sottile di un comune diverbio, vestito nei mille colori e nelle variegate salse di mestiere; per rendere più accattivante e misterioso il discernere. Noi lo abbiamo catturato, tra le tante foto che vagano nell'aria, per dire qualcosa di più, che forse esiste in ciascuno di noi, perchè già è difficile spiegare tanti perchè, che dare un motivo all'argomento è praticamente impossibile. Si può solo dare il manto che ciascuno possiede, la raffigurazione dell'arte che materia fece spirito, per gridare al mondo un bisogno sovrano, che si vende solo all'amore e poi basta. Quando si parla di altre vita, di altra vita, si fanno mille ipotesi, ma nessuna teoria va bene, neanche quella di Rahel che ci vuole figli di un coniatore illustre provenuto da mondi sommersi nel firmamento sopra di noi. Va bene se si accetta che proveniamo da un comune destino che solo bene può essere, e che ha dovuto pagare lo scotto dell'innocenza per una vittoria finale. Il mistero è tra di noi, ci viene incontro proprio quando meno lo citiamo, esiste da sempre e ci avvolge quando meno ce lo aspettiamo. Si sposta con il mistico, con la religione, perchè in cielo ci deve essere molto traffico, da posare le mani sui nostri irerefrenabili rumori e fare il suo. Ponendosi nelle nostre coscienze come voglia settaria di credere in un capo, quando il migliore è colui che non si fa vedere ma ci guida nell'ombra, come succede all'amore che non c'è ma si sente, muove le montagne se uno vuole, e devia i fiumi, cambiando il volto alle supposizioni e alle certezze. Se tali parole potranno sembrare difficili, non immaginate quanto lo siano quelle che molti culti propinano ai loro adepti, per trasformare qualcosa di profondamente vero, in strumento di potere. La verità è talmente infinitesima che la sua potenza è invece incommensurabile, e non importa di quale natura celeste provenga, tanto i muri crollano come si rifanno, e nonostante che la porta delle scoperte resta sempre aperta, alla fine nessuno è disposto a credere che ci siano delle possibilità che le nostre conoscenze non spiegano, solo perchè asservite alle leggi della materia, nonostante che fra di noi pullulino quelle dello spirito che si potrebbero parimenti portare in espressioni matematiche o teormei di inusitata comprensibilità. Molte cose che noi non ci spiegamo, sono riconducibili a tale realtà, che sembra occulta in funzione di quanta luce noi siamo disposti a vedere nel fondo di ogni coasa, quando la soddisfazione del nuovo è finita e innizia l'immane trascendenza delle riflessioni quotidiane. Imparare a convivee con noi stessi e con gli altri resta così la più bella sfida dell'universo, che potrà essere sancita definitivamente sulla nsotrra vecchia zolla solo quando vedremo su di noi, qualcosa di enormemente più grande e più diverso, dell'abissino e del cinese di turno. Se l'amore fosse una scommessa, innizierebbe con il mietyere tra semi completamente diversi, che riescono persino a rispettare l'individualità e la razza, se noi li sappiamo trattare e conservare. Una foto è una ipotesi, come la nostra mente ne è sede di tante, ma se le sensazioni convergon in un punto, vuol dire che là ci si aspetta di incontrare una teoria diversa e più accettabile della nostra esistenza.

p.s. la foto, registrata da alcuni siti in contrasto con i Raheliani mostrano delle foto di oggetti volanti non identificati, che dopo aver svolazzato nei cieli della California secondo moti irregolari, si sono disposti secondo la nota forma raffigurata...
Bruno Russo