Bruno Russo- L'IMPRESA CHE PAGA ( da "Il Secolo" del 27/05/2010 pag. 14 )
Si dice che a pagare la crisi siano soprattutto le piccole imprese, i precari, i giovani. Quando nacque negli anni ’60 la contestazione, la situazione non era molto diversa da oggi, e semmai tutto si deve vedere in proporzione con la crescita demografica della società: la vera riprovazione del mondo che protestava era contro la struttura del sociale, legata a vecchie concezioni che impedivano la crescita morale e culturale del Paese. Se non ci rendiamo conto che i guai peggiori vengono dall’unione tra l’economia “classica” e un modo antico di vedere l’architettura sulla quale i cittadini devono creare dei punti fermi, allora non si farà il salto culturale che è alla base della concezione delle nuove riforme necessarie. Fino ad allora saranno sempre le strutture più labili della nostra provata società a rimetterci le spese, ma non le impalcature politiche sulle quali impattano ingiustamente tutti i problemi e le proteste, e si mantengono a malapena con le finanziarie mai perfette ma perfettibili. Forse, lo sforzo di fare qualcosa di diverso oggi esiste, ma è ancora troppo presto per saturare 50 anni .
Bruno Russo Fonte: Bruno Russo
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