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10/06/2009 CULTURA  
Bruno Russo – IL MESE DELLE ROSE SCARLATTE
Maggio mese delle rose e dei primi bagliori di un sole che non più timido s’addentra nei nostri intelletti, che dal sornione freddo sono finalmente sollecitati a muoversi. Le iniziative campane sono cesellate in un elegante opuscoletto intitolato “Maggio dei monumenti 2009” distribuito nei luoghi ove l’addensarsi di turisti o vacanzieri disparati è maggiormente assicurato. Orari, sedi appropriate e riferimenti possono essere così disposti in ordine, secondo una chiave di lettura indicata: “ andare alla scoperta di una città è come leggerne la storia “. E’ vero, ma quanti segreti e quante letture differenti possiamo perderci di un capolavoro se non riceviamo una guida che soddisfi curiosità e sete di cultura? A tal uopo è interessante la novità che la manifestazione in questione si promette di fare quest’anno: la XV Edizione del Maggio dei Monumenti ha disposto la presenza di coloro che la città la raccontano da sempre, traducendo i vari messaggi e linguaggi che i monumenti adducono. La collaborazione con la Fondazione Premio Napoli è stata così fondamentale, per comporre tale architettura degli incontri con vari personaggi illustri, che avverrano nei luoghi storici ispiratori della loro arte, ogni week end, dopo la serata inaugurale già avvenuta che è stata in realtà una celebrazione dedicata al cantautore Fabrizio de Andrè svoltasi al Teatro Mercadante. Per altri appuntamenti in calendario, esempio della nuova impostazione 2009, segnaliamo per Venerdi 8 l’appuntamento alle 16.30, con Pietro Traccagnoli alla Chiesa San Domenico Maggiore, con Carlo Knight alla Chiesa San Francesco di Paola, con Valeria Alinovi in Santa Maria Maggiore della Pietrasanta, con Giusi Marchetta alla Cappella Pontano e Antonella del Giudice alla Chiesa S. Giovanni a Carbonara. Sabato 9 sarà possibile invece incontrare alle 11.30 Vittorio Paliotti alla Chiesa San Severo al Pendino, Ermanno Rea alla Chiesa San Ferdinando, Fabrizio Coscia alla Ruota dell’Annunziata, Gianni Marchetta alla Cappella Pontano, Raffaele La Capria alle catacombe di San Severro. Lo stesso giorno ma alle 16.30, si replicheranno i primi tre appuntamenti della mattinata e in più, Francesco Forlani al Pio Monte della Misericordia, Angeo Cannavacciuolo alle catacombe di San Gennaro. Queste ed altre tappe , caratterizzeranno l’innovativo modo di raccontare Napoli attraverso la bocca degli artisti che per propria sensibilità, sono stati i primi a tradurne le sommesse labbra di una città che parla di storia più di tante altre, soprattutto per il connubio tra arte e sociale, che spesso spiega vicendevolmente modi di fare e costumi tipicamente meridionali, ancora presenti e visibili in molti strati della popolazione. In aggiunta agli appuntamenti di sui sopra sarà possibile partecipare alle classiche visite guidate che stavolta saranno realizzate attraverso interi itinerari e non solo all’interno di una singola struttura monumentale. Tra altre iniziative che non mancheranno e che fanno parte dell’intero programma, si segnala l’appuntamento “La scuola adotta un monumento “, a cura della Fondazione Napoli 99, che permetterà nel corso di tutti i week-end della manifestazione, l’effettuazione di una visita particolareggiata e approfondita a un monumento cittadino da parte degli alunni dei vari Istituti scolastici che aderiranno all’iniziativa. Alla fine di tutta la rassegna annuale, si assisterà a un ricco e vivido recital di cabaret e musica da parte dell’artista Moni Ovadia. La sensazione che si trae è che l’attenzione sulla cultura c’è, ma è ancora presenta da parte dell’amministrazione comunale un approccio vivo ma rapace dell’occasione. Ogni anno infatti si rileva il decremento dell’interesse culturale nei confronti dell’editoria, che dovrebbe indurre al tentativo di legare in tali occasioni più allo “scritto” che al “tradotto verbale”, se non a tutte e due, perché il fatto che l’affezione alla carta dalla parte della gente sia in crisi è una realtà, proporzionale alla velocità con la quale la società fa scorrere il tempo, imponendo modelli sempre più elastici di cultura e informazione. Sarebbe bello ad esempio visitare le ammuffite stanze delle residenze abbandonate della Biblioteca Ecclesiastica, ove permangono pezzi fondamentali che raccontano la Napoli di un tempo, oppure rivalutare le librerie storiche che raccontano l’arte in molti testi rari, abbandonati o mal tradotti.

Bruno Russo


Fonte: Bruno Russo
 

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